Io penso che ci si possa elevare sopra le difficoltà, magari provando ad andare controcorrente rispetto al pessimismo, alla depressione, alle cattive notizie, alle paure. Credo che sia possibile modellare la nostra vita in maniera da farne una bella storia. Credo che ci si possa formare attingendo alle grandi idee innovative che si misurano con la sfida del cambiamento. Per questo leggo, studio e rifletto, medito e condivido quello che sento. Per questo pratico un'arte che nasce dal coraggio della gioia e intende nutrire la creatività delle persone.
Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
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