Io penso che ci si possa elevare sopra le difficoltà, magari provando ad andare controcorrente rispetto al pessimismo, alla depressione, alle cattive notizie, alle paure. Credo che sia possibile modellare la nostra vita in maniera da farne una bella storia. Credo che ci si possa formare attingendo alle grandi idee innovative che si misurano con la sfida del cambiamento. Per questo leggo, studio e rifletto, medito e condivido quello che sento. Per questo pratico un'arte che nasce dal coraggio della gioia e intende nutrire la creatività delle persone.
Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini. Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse. E forse è proprio quello che devono fare. Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà. La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere. “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film. Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi. La realtà dunque non è ...
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