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L'eclissi mancata.

Diceva un vecchio saggio che l’eclissi


Son trucchi escogitati dal Regista


Perché ogni tanto al cielo gli occhi fissi


quest’uom sempre inchiodato alla sua pista,


di modo che si accorga qualche volta


che il mondo è un po’ più grande del paese


e che a saperlo la mente è meno stolta


e smette di avanzar tante pretese.

A me la luna mi fa un certo effetto,


come che fosse il petalo d’un fiore,


mi mette un pizzicore dentro il petto,


che scioglier fa la rima con amore.

Resiste l’astro e si contorce un poco


Ma resta nel suo tondo senza sforzo


Conosce il suo destin, lo sa ch’è un gioco


E come sempre non ci mostra il dorso!

Le dissi: luna, non ti metto fretta,


ma t’hanno detto forse che stasera,


che l’aria è dolce, direi quasi perfetta,


scenario splendido di questa primavera,

dovresti scomparir dentro l’eclisse


di modo che il programma sia seguito,


punto per punto come già si disse


e poi a nanna e sonno garantito?

E lei, guardandomi con quella faccia chiara,


leggendomi negli occhi l’appetito,


come sorpresa e nient’affatto amara,


mi dice: mah! nessuno m’ha avvertito!

E poi si seppe che la Terra, intenta


ad ammirare il volto al suo vicino,


per non gettarle addosso luce spenta,


decise di spostarsi un pochettino

di modo che il bel tondo della luna


restasse luminoso e sorridente


e tutto intorno la gran volta bruna


la rendesse a sua volta più splendente.

 


 

 

 

 

 

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