Da sola, Laura, nei recessi del porto, camminava, assorbita dalle nebbie della sera. Quella musica risuonava da giorni nella sua testa, e quel sogno d'indicibile nostalgia lo lacerava di traverso tra la felicità e la melanconia. Forse l'eco di un nome… Era come se tutto fosse altrove, avendo liberato lo spazio in cui si poteva finalmente essere.
Quel silenzio che sapeva salmastro e la puntura acuta dell'aria nelle narici erano come un voltare di pagina.
Spero tu l'abbia estratta la spada
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