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Nutrire il mattino

Mi sento ignorantissima sulla vita, sulla storia, sul mondo, su me stessa. 

È una situazione imbarazzante avere questa urgente voglia di conoscenza e rendermi conto di non sapere. Come se solo un debole fascio di luce fosse gettato su un piccolo spazio qui intorno sul terreno della realtà.


Eppure, in questo debole fascio di luce emerge impudente un desiderio di vita e di vitalità irrefrenabile, spesso irruento, più sovente pacato ma intensissimo, struggente.


Un desiderio che mi spinge ad agire, a tentare, a cercare, a inventare, a intraprendere, così come una fame atavica spinge un lupo a cercare una preda che ne plachi l’urgenza.


Tutto ciò ha dato origine a una storia in cui si rovesciano le mie passioni. Una storia a cui tengo. E non solo come espressione dell’Io. Anche come dono alla vita.


Senza questa storia tutto sarebbe vuoto, per me.


Una storia a modo mio. Una storia che costruisco ogni giorno trafficando col caso.


Ho capito gradualmente che l’iniziativa e la responsabilità di questa storia spetta a me e che il primo passo di ogni giornata è alimentare la motivazione, nutrire il fuoco interiore. Ho capito che ogni mattina è come mettersi davanti a una tela bianca. E che sta a me trovare lo stato d’animo giusto, le energie forti, lo slancio vitale, capaci di superare l’inerzia e l’entropia.


Col passare del tempo, con il moltiplicarsi delle esperienze, si è alimentata la fiducia e la speranza. Che ogni mattina, tuttavia, devono essere rinfrescate e nutrite. 




 

 

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