David aveva un’amica per il racconto delle storie. Il suo nome adesso mi sfugge. Mi verrà in mente di sicuro più avanti. David le raccontava la sua storia prima ancora di realizzarla. Perché era convinto che si poteva fare ed era utile farlo. Pensava davvero che la storia nasce prima in testa e con le parole. E poi diventa fatti, intrecciandosi con il movimento delle cose. E allora, voglio dire quando le cose erano capitate, si ritrovava con la sua amica – che diavolo! non mi viene in mente come si chiama… - e si rimetteva a raccontarla di nuovo. E succedeva che preparava così il prossimo passo. No, non lo “preparava”: lo avviava.
Forse è nel sonno che la giornata nuova è stata seminata.
Forse è nella mente inconscia che i pensieri del giorno hanno le loro radici.
Ma ora è tempo di svegliarsi e d'infilare il vestito delle ore.
La maglietta leggera dei tuoi sogni.
Le scarpe desiderose di passi.
La strada si apre, davanti la porta di casa.
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