Passa ai contenuti principali

Terra e cielo

Guardare il cielo è la prima cosa che faccio, al mattino. Come i naviganti, come i carovanieri, come chiunque è in viaggio.
Il cielo mi ricorda che sono figlia della terra, vengo dalla terra. E ora sono terra in cammino verso il futuro.
Noi umani abbiamo acquisito una formidabile capacità di plasmare la terra. La volontà di conoscere, lo spirito dell’impresa, il potere di costruire vengono dalla terra, come la capacità di empatia, di sentire il legame che ci unisce al tutto, di trarne visioni affascinanti per le nostre avventure.
In questa nostra epoca la consapevolezza e lo sguardo con cui progettiamo si sta allargando rapidamente. È su questa base che siamo impegnati a migliorare le cose e gli equilibri dell’insieme. Più delle minacce, più dell’indignazione, più del terrorismo catastrofico, sarà la nostra capacità di partorire nuova conoscenza, nuova tecnologia, nuove proposte, nuovi progetti a rendere la terra quell’eden che vuol essere dall’inizio dei tempi. 



 

Commenti

Post popolari in questo blog

Effimero e durevole

Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui. 

 E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.  

E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno.  E che il di più non è spreco ma abbondanza.       

Prendere corpo

E c'è stato un momento in cui ho deciso: "allora mi farò io da mamma! Nessuno può farlo meglio di me. Io conosco bene le mie esigenze!" 
Prendersi cura di sé è una scelta decisiva.
 Implica coraggio.
 Perché siamo stati educati ad un'etica dell'amore sacrificale.
 Ho scoperto che avevo questo potere.
Molte cose sono cambiate. Ma, soprattutto, la vita è diventata più dinamica, più avventurosa, più interessante.

Riflessioni sui campi di battaglia

Quanto tempo avrò ancora da vivere? I segnali del tempo che passa li sento anch’io. Ma che vuol dire? Forse che è ora di rassegnarsi a cosa? Un cavolo! Voglio essere viva quando viene l’ora. Voglio che tutte le mie energie – quelle che sono a mia disposizione – siano per  gustare la vita. Che è straordinariamente ricca. E mi piace che ci siano molte più cose in agitazione di quelle che io riesco a digerire. Questo senso straordinario che la vita è sempre troppo.         CUSTOSA Berto Barbarani Tra campi vignadi, la strada maestra se slonga, se slarga fra verdi de sesa, la riva del monte, la gira de là. Coi brassi incrosadi, così, a la finestra, mi vedo l’Ossario, Custosa, la ciesa e penso a le guere del tempo che è stà... Zò in corte do vache tacade al versòro, vien drento dai campi col muso a la stala; l’è l’ora de çena, del dolse dormir; ah forsi ste bestie sul bel del lavoro j-à verto ’na testa, j-à roto una spala, de veci soldadi, che stenta a...