Non cambierà, diceva la canzone. E lo ripeteva in maniera suadente. E parlava dello stivale dei maiali che affonda nel fango. Gli fa male vedere un uomo come un animale. Non cambierà, continuava a ripetere.
Ma poi: Sì che cambierà, vedrai che cambierà.
Si può sperare che il mondo torni a quote più normali. Che possa contemplare il cielo e i fiori, che non si parli più di dittatura.
A volte è difficile crederlo, ma sarebbe ben peggio smettere di crederlo
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