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Parlando con Diego, nel bosco

Mi hanno ammaliato fin da bambinia, questi personaggi.


Quelli che sono in ricerca, che sognano la verità, o l’amore, o la fede.


Ho sentito calde vibrazioni nel cuore alle parole con cui il figliol prodigo viene accolto al suo ritorno nella casa del padre.


So di non essere perfetta ma sono fiera di essere al mondo e mi ritengo speciale.


Rientro in un grande disegno che, per altro, non conosco.


Posso, per prima, avere compassione delle mie miserie, ma gonfio il petto per certi attimi di slancio, dove sentio la presenza del dio.


Ho pensato di avere il mio contributo da dare al miglioramento del mondo. E lo cerco ancora, mentre cerco di trovare il mio vero volto.


Non sacrificherò la cura di tutti per la ricerca della mia perfezione.


E, se ho trovato la pace e la calma profonda, qui, nel bosco, suderò dentro la mia maglietta per occuparmi di chi mi cammina a fianco.


E farò in modo che la mia morte, con tutti i suoi interrogativi, mi sorprenda ancora con il mistero di ciò che potrebbe celare dietro il suo velo.
 




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