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Dio

Tra me e me parlo sempre con Dio, e parlo di Dio. Eppure di Dio non ne soo niente. Non so neanche se esiste. O se la domanda sulla sua esistenza abbia un senso. So solo che quando parlo con Dio e di Dio sto parlando dei miei sogni e delle mie aspirazioni. Insomma è come se il cuore non sapesse prendere altra strada che questa per tentare di dare espressione al suo desiderio. È un po’ poco per una teologia, non è vero?
A volte però il cuore si slarga e posso dire facilmente: Allah O Akbar! Dio è grande!








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Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Quale noi

Alcune cose, la natura te le dà da sé. Vengono su o fuori come i ravanelli. Ma tante altre, se le vuoi, le devi fare. Il senso è probabilmente qualcosa che non si trova bell’e fatto. Ci devi mettere del tuo.