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Al pascolo

In fondo, rendersi conto della propria ignoranza sul senso della vita non è poi così disastroso come si potrebbe sospettare. L’ignoranza consapevole può regalare grande leggerezza, uno spazio mentale che consente di fare le cose semplici e i gesti gratuiti, semplicemente perché si sente voglia di farli, perché a farli ci si sente bene. 

Fare le cose che ci fanno sentire bene non è un criterio più che sufficiente?






Commenti

  1. Leggerezza e profondità sono ingredienti da dosare con molta sapienza. Ma in mancanza di sapienza è bene buttarsi e fare prove su prove
    😀

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  2. Sapere di non sapere aiuta a cercare.

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Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Quale noi

Alcune cose, la natura te le dà da sé. Vengono su o fuori come i ravanelli. Ma tante altre, se le vuoi, le devi fare. Il senso è probabilmente qualcosa che non si trova bell’e fatto. Ci devi mettere del tuo.