Ci sarebbe anche questa idea: la relazione come danza.
Parlo della socialità pubblica transitoria. Gli incontri casuali sui marciapiedi o al supermercato, per esempio. Trasformare queste circostanze in tempo di danza. Scimmiottando i classici minuetti o balli collettivi di un tempo, con inchini, manfrine e segni di rispetto. Arricchendo il solito “come va?”, danzare un minuto, con battute appropriate, inventate sul posto, ma a ritmo di danza (che uno s’immagina in testa).
Mi sembra un'idea fantastica. E poi nesduno riuscirebbe più ad essere strobzo se ci trovassimo a fare continuamente due passi di danza con chi incontriamo per strada. Ci vorrebbe una legge a tal proposito.
RispondiEliminaBellissimissima idea
Io suono e tu balli.
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