Io ti sento. Sento la tua saggezza, le tue riflessioni, la tua intraprendenza. Sento la commozione di averti accanto. Per lo più si ride, si scherza. Ciò che mi colpisce di più è come, senza parlarci tanto, guardiamo nella stessa direzione.
Siamo in viaggio.
A
ndiamo da qualche parte.
Non sappiamo gran che delle cose che ci avvolgono e che ci destinano.
Mi piace pensare che stiamo vivendo e che, vivendo, contribuiamo alla vita.
Soffrire, essere tristi, sentirsi soli, smarriti… non è un peccato.
Un pungolo ci rende inquieti. Evitiamo la noia con ogni espediente. Facciamo finta di essere saggi. Cerchiamo di giocare le nostre carte.
Siamo anche tanto entusiasti di quello che mettiamo in gioco.
Domani – forse – il pensiero andrà più a fondo.
Da quache parte è un posto dove prima o poi tutti vogliono andare.
RispondiEliminaNon è la classica coltivazione di mais o tabacco della pianura padana. di questo sono certo
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