Scrivere mi aiuta a pensare. Anche a vedere i miei desideri.
Ora, reagendo a un’estate torrida qui al Nord, io sogno il mare, il fresco della brezza, ma non solo.
Mi vedo in una villa sulla collina prospicente il golfo, immersa in un bosco di olivi e pini marittimi, che scrivo. Ecco la mia vita da vecchia. Faccio la scrittrice, felicemente rilassata. La mente è lucida. La narrazione interminabile. Che cosa racconto non lo so ancora, ma già la storia della mia avventura mi chiama e poi tutto quello che ho imparato nelle varie circostanze, sfide e prove dell’esistenza. Il tentativo, mai compiuto del tutto, di trovare un filo conduttore di tante vicende e svolte.
Una volta i vecchi potevano avere il compito di insegnare qualcosa alle nuove generazioni. Ma una volta il tempo era più lento e le cose più stabili. Oggi è tutto diverso. Il cambiamento incalza a un ritmo sostenuto. Cosa può un vecchio raccontare alle giovani generazioni? E perché solo a loro? Ci sono anche i suoi coetanei, sempre più numerosi. E forse altrettanto smarriti alla ricerca di un senso ancora sfuggente.
E tutto questo mi appare una nuova splendida avventura, ben coniugata con la mia storia.
Finchè si è giovani si pensa a vivere da giovani, cosi si arriva giovani al lato B.
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