– Odio i test. O i colloqui di selezione.
Li odio
perché tu vieni misurato in base a quello che qualcuno, o un sistema, ha
pensato che tu dovresti essere. Fa parte di tutto un marchingegno di
indottrinamento che dice come devi essere per non incorrere in certe
sanzioni, o al limite per non morire di fame.
Un sistema di pressioni
che si esercita su di te fin dall’infanzia e ti raggiunge da tutti i
lati. Un sistema che ti dice cosa e come devi essere per essere ben
accetto.
– Tutto questo è odioso perché io sono io. Io voglio essere quella che sono e non fare la miss tal dei
tali. Voglio essere miss me stessa. Voglio metter fuori tutto quello che
ho dentro e rivendico una vita in cui io sia libera di esprimere quello
che sono.
– Quello che sogno è un sistema che mi permetta di vivere
facendo quello che amo e quello che sento. Io sogno un sistema che non
mi obblighi a vendere me stesa e a dare certe prestazioni che non sento e
che mi fanno morire dentro in forza del ricatto che altrimenti non avrò
di che vivere.
I o sogno un mondo che sappia che i frutti della libertà
sono più abbondanti e sani dei frutti della schiavitù.
Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.
Tutta questa fatica per incasellare l'incasellabile.
RispondiEliminaHai ragionissima! Basta, basta, basta
Le faremo sapere...
RispondiEliminaSiamo in due
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