Le nostre vite, per quanto modeste, contengono spunti decisamente interessanti. L’esercizio del pensiero durante una passeggiata in mezzo alla natura produce spesso idee capaci di aprire nuovi orizzonti per la nostra avventura umana.
Sarebbe bello se riuscissi a scrivere soltanto per me stessa. Se non volessi così tanto essere apprezzato dal prossimo potrei forse pensare cose che mi fanno apprendere davvero.
Molto spesso mi trovo a pensare a come salvare il mondo dai mali che lo affliggono mentre so così poco sugli effetti della digestione sul mio umore.
Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
Se riesci veramente ed onestamente a piacere a te stessa, molto probabilmente piacerai agli altri anche con tutti i tuoi difetti. Sapranno che sei vera,
RispondiEliminaNon sei fatta della stoffa dei sogni... ma di poesia
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