Nel trascorrere senza picchi della vita quotidiana, quest’appendice del tuo corpo non è utile come vorrebbe darti a credere.
Ma: adesso che gli istanti ti esplodono in testa come petardi durante la notte di San Silvestro; ora che senti le mani per ciò che sono, artigli di presa per il cui mezzo tutto puoi avere; ora che le gambe ti servono non per camminare ma per essere qui ed esprimere potenza; ora che ti senti forte come una statua di lava, bronzo e nervi; ora che hai sangue e sperma che corrono pulsanti e si mischiano ovunque.
Ora io sono stesa davanti a te: cosce spalancate, ventre irrorato e mani calde che cercano nel vuoto; occhi che vogliono perché guardare più non sanno; e la mia pelle, poi.
Ora il tuo cazzo è durissimo: marmo, falco, balestra. Questo cazzo sei tu: sei il dolore furente del tuo desiderio di me.
Stai per entrare, Amore Mio.
Una parola che vale tutto... Minchia!!!
RispondiEliminaParole davvero potenti.
RispondiEliminaMa in foto sei tu?
Sai che non riesco a capirlo?
Soave Bellezza
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