Uno degli assunti della creatività è che si possa migliorare la nostra vita lavorando sulla nostra mente.
La
mente non è più vista come un campo di semplice elaborazione più o meno
automatico di stimoli che derivano dall’esterno e che, quindi, determitano le nostre emozioni e nel condizionano i
nostri atteggiamenti nei confronti della realtà oggettiva.
Con la
creatività la mente è vissuta come un punto origine capace di
influenzare in qualche modo il corso degli eventi, dotata di una propria
autonomia e di un proprio spazio di iniziativa già al livello di
percezione.
Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini. Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse. E forse è proprio quello che devono fare. Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà. La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere. “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film. Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi. La realtà dunque non è ...
Mi sembra di vedere Cosimo su un ramo
RispondiEliminaSe non percepisci... come puoi sapere?
RispondiEliminalongilia armonia
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