Uno degli assunti della creatività è che si possa migliorare la nostra vita lavorando sulla nostra mente.
La
mente non è più vista come un campo di semplice elaborazione più o meno
automatico di stimoli che derivano dall’esterno e che, quindi, determitano le nostre emozioni e nel condizionano i
nostri atteggiamenti nei confronti della realtà oggettiva.
Con la
creatività la mente è vissuta come un punto origine capace di
influenzare in qualche modo il corso degli eventi, dotata di una propria
autonomia e di un proprio spazio di iniziativa già al livello di
percezione.
All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.
Mi sembra di vedere Cosimo su un ramo
RispondiEliminaSe non percepisci... come puoi sapere?
RispondiEliminalongilia armonia
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