Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
Precioso blog, me ha gustado mucho, sobre todo las fotos son geniales. saludos desde el norte de España.
RispondiEliminaÈ la curiosità che mi fa alzare la mattina
RispondiEliminaDicevano in un film.
Curiosità e un pochito di coraggio e sarà un bellissimo viaggio
Sempre bellissime le tue foto
😉