Ho voluto riportare il termine cultura all’atto del coltivarsi. L’ho spostato intenzionalmente dalla considerazione del grande patrimonio di prodotti d’arte e di pensiero cui possiamo accedere, all’azione in atto, che è espressione della cura di sé. Un tempo si poteva parlare di una persona colta, che si era coltivata. Oggi è necessario parlare della persona che si coltiva, che si esercita, che sviluppa talenti, che si prende cura di sé in ogni aspetto, sviluppando le proprie capacità. E la cura di sé non dovrebbe finire mai. Non si dovrebbe mai dire: “Oramai a che serve?”.
La tua cultura è soprattutto per te, megli se può esser eutile anche ad altri ma è princpalmente tua.
RispondiEliminaE non si smette mai di coltivare
RispondiEliminaNé di coltivarsi.
Bellissimi colori.
Complimentissimi
Per caso hai un fotografo professionista personale al tuo servizio?
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