Kant vedeva nell’emergere della contraddizione il confine ultimo delle pretese del pensiero. Hegel, al contrario – vedeva nella contraddizione qualcosa che il pensiero può superare, perché è proprio la contraddizione che feconda il pensiero affinché produca un nuovo pensiero capace di assorbire la contraddizione stessa. Hegel era più bambino di Kant.
E io so che i bambini lo sanno fare, anche se non sanno di saperlo.
Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
La contraddizione fa parte di noi.
RispondiEliminaAvere la testa fra le nuvole è bellissimo, permette di incontrare solo gente che sa volare.
RispondiEliminaSe tutto fosse perfetto non impareresti mai e non cresceresti mai.
RispondiEliminaIl paradiso è sotto i nostri piedi così come sopra la nostre teste.
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