Ci sono esperienze che solo chi le vive le può sentire e provare.
In fondo non siamo troppo diversi dagli insetti che sono attratti dalle luci notturne.
Questi sbattono ossessivamente contro lampadine o sono bruciati da una candela senza una ragione apparente.
In
origine le farfalle notturne orientavano il proprio volo attraverso la
luce lunare: per andare dritte volavano mantenendo un angolo costante
con la luce emessa dalla luna. Poi con la comparsa delle luci
artificiali evidentemente scambiano ogni luce con la luna e muoiono
bruciate.
Forse in origine anche per noi esisteva una sola luce da seguire.
Chissà.
Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.
Troppe luci da seguire o troppe teste da sbattere...
RispondiEliminachissà.
L'importante è muoversi per seguire la nostra luna
Troppe luci, troppe false stelle... trovare quella giusta non è facile. Ma quella giusta brilla solo per te.
RispondiEliminacome sempre bellissima foto
RispondiEliminaGran bella foto, complimenti.
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