Ho voglia di bene, di bello, di vero. Sono curiosa della vita. Non di
sapere cosa fanno gli altri. Ma di sapere cosa significa vivere davvero.
Ogni esperienza è importante e la faccio a modo mio. La dico a modo
mio. La invento a modo mio. Mi fido di me. So che posso farlo, non
perché presuma di essere infallibile. Perché so di essere piuttosto
imperfetta. Piuttosto, ho capito che fidarsi di sé e provare è il modo
migliore per ottenere risposte, per muovere le cose, per aprire un varco
ai propri sogni.
Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
Per fidarci di noi dobbiamo conoscerci... ci conosciamo abbastanza?
RispondiEliminaLe ho cercate ad una ad una tutte le mie risposte sbagliate.
RispondiEliminacome stai bene in rosso!
RispondiEliminache invidia...a me sta malissimo il rosso
RispondiEliminaOttima scelta cromatica!
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