Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
C'è chi muore a 100 anni senza aver vissuto un giorno, Dio ci da il tempo ma siamo noi ad usarlo. A volte un minuto può valere due o tre vite.
RispondiEliminaBisogna avere il coraggio di sognare, e io di sonno ne ho parecchio
RispondiElimina☺
Con queste foto e con le tue parole non deludi davvero mai :)
RispondiElimina