E arriva il tempo come un giardino, un parco immenso, straordinario, dove si va a leggere, a parlare, a innamorarsi, a progettare, a costruire nei discorsi e nelle libere relazioni le molteplici tracce e i rapidi abbozzi di possibili sentieri. L’intelligenza infinita della natura e quella umana da poco risvegliata dialogano creativamente come mai, e il Dio passeggia lieto tra gli umani godendone i discorsi acerbi e generosi.
Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini. Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse. E forse è proprio quello che devono fare. Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà. La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere. “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film. Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi. La realtà dunque non è ...
Infinite opportunità come treni da perdere al volo...
RispondiElimina😬
Dio.. ogni tanto suona il jazz e scherza con noi. Ci dona il tempo come vuole lui, 100 ani di noia o 20 anni di follia. E si compiace, a volte di come lo spendiamo.
RispondiEliminabellissima con i tacchi sul prato!! una favola!
RispondiEliminaMamma mia che bella!
RispondiEliminapensierosa...
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