Il desiderio se ne sbatte delle
spiegazioni e delle teorie che lo renderebbero legittimo. Il desiderio
appassionato si legittima da sé. È capace di credere tutto ciò che serve
a continuare a provarci, a operare, perseguendo ciò che si ama davvero.
È capace di dire "non lo so, è perfino altamente improbabile, ma io
l’otterrò lo stesso, e la vita risponderà alla mia ricerca. Io ci
credo".
Se qualcuno gli dice che si tratta di un’illusione, lui è capace
di mandarlo a stendere. Userà l’intelligenza non per fare la tara, ma
per cercare occasioni. Il desiderio vive di slanci impossibili. Sicuro
che diventino possibili e che producano risultati reali.
Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
Quell'inquadratura fa risaltare alberi e cielo!
RispondiEliminache bello quel piccolo abito! di che brand è?
RispondiEliminaMi piace molto anche a me il mini dress!! poi a te sta benissimo devo dire
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