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La testa nelle nuvole


L’alba, stamani. Cerco di muovermi con i piedi per terra, ma senza staccare la testa dal regno delle nuvole. È come in un pezzo di Keith Jarrett. Un modo per guardare lontano e tenersi in sintonia senza fare gran che di più di quello che si sta facendo. Gesti un po’ fuori dalle righe ma in risonanza di sideree melodie. 
Di certo un modo per godere della vita.
 
 



Commenti

  1. Sei più una da nuvole che da terreno

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  2. Rimango sempre affascinata dai tuoi racconti ma anche dalle tue bellissime foto. Sei veramente bravissima!

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  3. Bellissimo. Mi piace molto il tuo stile

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  4. bellissimo quel maglioncino! hai altre foto con quel pezzo? ti sta benissimo!

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Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Scorrere leggeri

Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. Sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. Dovevamo avere avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.