E immaginavo le grandi distese squadrate d’acqua, dalle parti di Marsala. Con quelle strade strette e lunghe, costeggiate dalle saline. Sembra di perdersi in paesaggi dell’altrove. Per me così affascinanti. Un senso di casa e di smarrimento, al contempo. Per uno le cui radici sono dove sta andando, più che là dove è partito.
Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini. Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse. E forse è proprio quello che devono fare. Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà. La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere. “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film. Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi. La realtà dunque non è ...
L'altrove
RispondiEliminama eri a Maiorca?
RispondiEliminawow..surreale!
RispondiEliminaLe saline di Trapani e il mulino a vento. Mi stai facendo desiderare di ridiscendere nella mia amata isola.
RispondiEliminaNon è il sale, non è l'aria, è piu di cio che pensi: è la mia madre terra. La Sicilia.
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