In compagnia della luna, scelgo a naso i sentieri del possibile, un mondo alla rovescia, tra le pieghe del noto. Traccio sul quaderno le mappe della meraviglia. Amo essere sorpresa e mi fido del vento. Per molto tempo ho visto le solite cose, ma sono fluida come l’acqua e mi lascio scivolare tra le fessure della gabbia. Resto una piccola donna con una sete infinita.
Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
Da sola a Venezia in compagnia della luna?
RispondiEliminache bellissima visione! mi piacerebbe molto portarti a bere un whiskey cola appena possibile ;) che dici?
RispondiEliminaMi permettono di stilare un elenco di progetti, anche se ti sembrano strani non ti preoccupare.
RispondiEliminaPiano A (fattibile se non ci sono i soliti ostacoli): L'oggetto misterioso.
Piano B (possibile ma ad'da venì): La guardona.
Piano C (impossibile, ma non si sa mai): Un suggestivo cimitero
ps: si diceva che il personale è politico, per cui mi faccio gli affaracci tuoi e ti chiedo: perchè non dai una risposta a quel invito per un aperitivo; mi sembra che si è sempre comportato bene con te, merita una risposta, il silenzio è un pò gelido.
la luna è l'unica amica che non svanisce mai
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