Passa ai contenuti principali

Due amiche ai giardini

Con il sole che troneggia 

le due amiche vanno a spasso

pei giardini della reggia 

di Cianesco a Campobasso.

Sono allegre e stanno a dire 


degli amori che hanno avuto 

un po’ allegri un po’ a soffrire 

com’è giusto e risaputo.

Ora pensano al futuro 


che le aspetta lì davanti, 

assomiglia forse a un muro 

ma lo affrontan tutti quanti.

Noi siam donne, dice Ornella,


Siamo audaci e siamo forti.

I mariti, questa è bella,  

a quest’ora son già morti.

Con le bocce e la canasta 


non si vive a lungo sai  

l’hanno preso proprio in tasca, 

l’han voluta, non son guai. 

Noi sian libere e creative, 


tutto il tempo abbian per noi, 

siamo belle, siamo vive, 

godi e ridi fin che puoi.

Forse è meglio che il sistema 


dalle donne sia guidato, 

questi maschi fanno pena, 

sono mosci, non han fiato.












Commenti

  1. Bellissima la poesia. Tu sempre incantevole. Ma sta reggia di Cianesco esiste?

    RispondiElimina
  2. Toglie il fiato, brava!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Un film della vita

Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini. Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse. E forse è proprio quello che devono fare. Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà. La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere. “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film. Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi. La realtà dunque non è ...

Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Quale noi

Alcune cose, la natura te le dà da sé. Vengono su o fuori come i ravanelli. Ma tante altre, se le vuoi, le devi fare. Il senso è probabilmente qualcosa che non si trova bell’e fatto. Ci devi mettere del tuo.