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Concretezza

Concretezza...
Un po' ce ne vuole, di concretezza. Quella concretezza un po' ovattata a forma di giaciglio dove scaldarsi e chiudere gli occhi senza nessuna paura.

In fondo aspiro a questo. A un punto di riferimento con la giusta (ma non troppa) componente di concretezza ma anche con tanti satelliti che apportano quell'effimera e sospesa immaterialità necessaria ad una vita. 
Anche l'inaffidabilità però mi piace. Un'inaffidabilità complementare alla concretezza ma non meno necessaria. 

Non tutti però possono permettersi quell'inaffidabilità  e allora scattano le frustrazioni e le mortificazioni dentro e fuori dal corpo.

Com’è difficile raggiungere un equilibrio.
 


 

Commenti

  1. Sono Piero, EX tipografo in Pensione. Ho una Lancia Blu. Se TI Va' Possiamo Trovarci A PD. DAVANTI alla basilica del SANTO C'è una GELATERIA. Ciao! .

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  2. L'equilibrio tranquillizza, ma la pazzia è molto più interessante. (Bertrand Russel)

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  3. “È facile, nel mondo, vivere seguendo l’opinione del mondo; ed è facile, nella solitudine, vivere seguendo la propria; ma l’uomo davvero grande è colui che in mezzo alla gente mantiene con assoluta serenità l’indipendenza della solitudine.”
    Ralph Waldo Emerson

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Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Scorrere leggeri

Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. Sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. Dovevamo avere avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.