Una parte di me dice sottovoce: tutti o quasi gli uomini sono
fungibili, posso desiderare uno che non conosco per strada senza neppure
parlarci.
M’innamoro ogni cinque minuti, appena vedo in un uomo un qualcosa di intrigante. Basta solo quello, il resto non importa, è pleonastico.
Poi si va avanti. Chi se ne frega.
Solo la persona con cui si condividono spazi, oggetti, cose mobili, immobi, pareti, cibo, film, spiagge, malattia, dolore, morte non è fungibile.
Solo la condivisione crea infungibilità, non la persona.
Solo la condivisione.
E noi cerchiamo ossessivamente infungibilità e quindi condivisione. La condivisione crea dipendenza e intasa la memoria e si impara a memoria come quelle poesie delle elementari che rimangono impresse e non vanno più via.
M’innamoro ogni cinque minuti, appena vedo in un uomo un qualcosa di intrigante. Basta solo quello, il resto non importa, è pleonastico.
Poi si va avanti. Chi se ne frega.
Solo la persona con cui si condividono spazi, oggetti, cose mobili, immobi, pareti, cibo, film, spiagge, malattia, dolore, morte non è fungibile.
Solo la condivisione crea infungibilità, non la persona.
Solo la condivisione.
E noi cerchiamo ossessivamente infungibilità e quindi condivisione. La condivisione crea dipendenza e intasa la memoria e si impara a memoria come quelle poesie delle elementari che rimangono impresse e non vanno più via.
Non ci avevo mai pensato. Persone intercambiabili tranne quella importante con cui condividere la vita e la quotidianità..
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