Tolle dice qualcosa che mi piace moltissimo: che l’adesso ha tutto ciò di cui abbiamo bisogno per andare avanti.
E che, invece di guardare fuori dall’adesso, nel futuro, o altrove, è utile concentrare l’attenzione su qui e ora.
Perché il qui e ora non è solo il brusio che si capta sullo sfondo del nulla. Ma è un evento. Qualcosa accade qui e ora.
Ma appena tornano le forze, risorge il desiderio. E allora io direi che rimanere prigionieri nel qui e ora sarebbe un peccato. Allora è il momento di sognare e di volare e di lasciare che la salute si configuri come una vita piena e non soltanto come scomparsa del dolore.
E una vita piena comprende i tuoi sogni, l’esultanza e l’entusiasmo.
Come sarebbe brutto – per paura di soffrire – rinunciare ai sogni!
Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.
Ci vuole una grande forza per spingere continuamente il qui ed ora nel futuro del là e domani.
RispondiEliminaMa è questo il suo bello
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