E viene il momento in cui ci ricordiamo dei nostri sogni dell’infanzia, e dell’adolescenza. E che quello è il momento in cui possiamo decidere di ricominciare a sognare. E che questo prelude al riscatto della nostra storia. Questo apre la via alla libertà. Libertà dai legami e dalle paure, libertà dalle storie non nostre, e libertà che libera le nostre energie creative e il coraggio di tracciare la nostra rotta.
Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
Che bei profumi queste parole, amica.
RispondiEliminaEssere ancora un po' bambini serve ad essere davvero adulti, a continuare a crescere. Se perdiamo del tutto quella naturale ingenuità rischiamo solo di essere vecchi e tristi.
RispondiEliminaLa vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare
RispondiEliminaLa natura ci circonda, è la nostra casa per eccellenza. Immergerci nella natura ci fa sentire meglio, e scarica le tensioni che si accumulano durante giornate impegnative ricche di impegni lavorativi, scolastici o familiari.
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