Se non sentissi il piacere delle parole disegnerei.
Disegnare si può fare in silenzio. Sono perfino convinta che venga meglio (non dover parlare quando disegni, non dover dare spiegazioni…).
Ma le parole mi piacciono. E quando parlo cerco di disegnare rapidamente quello che vedo. Nella libertà dei pensieri che scorrono in testa, che sono una sorta di danza che nasce dal sapere di essere, dalla gioia di sentire e vedere tutto questo.
Dico tutto questo perché non oso più definire il mondo, la vita, non ne ho più voglia. Non ho quasi più voglia di parlare di, preferirei parlare con, con le voci di tutto il mondo, della natura e della città, del cielo e della terra.
Parlare come danzare con tutto ciò che si muove e che è vivo. Anche il mondo umano, non solo ciò che chiamiamo natura, mi lascia stupita. Tutta questa rete creata dalla tecnologia e che consente a tutti noi di comunicare. Il movimento incessante di noi formichine, e quello imprendibile dei nostri pensieri.
Con chi parlo quando parlo da sola? È così bello quando parlo da sola. Sono sicura che non è solo guardarsi nello specchio. È trasmettere da qualche parte, entrare in contatto con. Lo dice anche la canzone (Io lo so che non sono solo anche quando sono solo). Parlare da sola è come disegnare.
Stamattina il sole ha fatto un grosso buco nelle nuvole. L’aria è fresca. Le finestre sono aperte. C'è aria di primavera.
La recherche...
Ma anche tu disegni. Disegni con le parole e disegni con le foto. E disegni molto bene, se devo dire. Disegni cose molto belle.
RispondiEliminaDisegnare è interpretare ed interpretare è capire.
RispondiEliminadove corri?
RispondiEliminache freschezza questa foto!
RispondiEliminasembra un luogo di campagna!
RispondiEliminaanche da te vedo c'è molto vento!
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