C’è una gran luna stasera, appena levata in volo da sopra le colline. Nata rossa si sta schiarendo e attraverserà nella notte una volta celeste, nero profondo, spazzata dal vento e trapunta di stelle.
Spesso guardo le nostre vicende, la mia e quella di conoscenti, dalla sua altezza. Immersa
nell’oscuro mistero di questo universo che corre e gira e si espande chissaddove, chissà perché.
Da là, anche le nostre liti, le tensioni, e le guerre, e le follie di cui disseminiamo la nostra storia, si ridimensionano. Comunque sia, ci vedo tutti insieme su questo pianeta a occuparci in modi diversi e spesso scoordinati, per farne una casa ospitale. E questo da sempre. E con sorprendenti risultati.
Da lassù, nell’ignoranza madornale su ciò che siamo e sul senso dell’essere vivi, sento il desiderio di dare il mio contributo, modesto, tranquillo, ipotetico, all’impresa comune.
Mi viene in mente Leopardi che trovava la Natura estranea o addirittura matrigna, e che sentiva per questo il bisogno di richiamare gli umani alla solidarietà. Io non sento matrigna, né estranea, la Natura. Ma la sua amicizia mi appare problematica, ipotetica, desiderabile ma misteriosa.
E mi sembra di capire che una cosa come questa (l’amicizia dell’Universo), può solo essere oggetto di fede. Di una fede consapevole dei suoi limiti razionali, ma anche del suo potere di ricreare l’anima.
E di ispirare la solidarietà.
Sembra uno scatto da cellulare. Mi sbaglio.
RispondiEliminaIl mio abbraccio
Maurizio
Che la natura sia matrigna o benigna o indifferigna importante sarebbe fossimo tutti solidali.
RispondiEliminaMolto bello, come sempre. La luna con la stella vicino, l'ho fotografata anch'io qualche sera fa
Non sappiamo chi siamo e dove andiamo... aspettiamo che Dio ce lo dica.
RispondiEliminaportami con te!!!
RispondiEliminaSarebbe bello
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