Passa ai contenuti principali

Ignoranza amica

Credimi, delle cose che regolano il senso della vita, le leggi segrete, insomma, l'intelligenza che governa il mondo... beh, non ne so niente. Questo lo posso dire con assoluta certezza: non so, non vedo, non capisco. Il mio cervello è disperso in un mare di congetture che, tutte, prima o poi evaporano da sole. E io resto lì, con la mia ignoranza e... un senso di meraviglia. Quasi fossi contenta di non sapere - di non dover sapere! Ho una mente troppo piccola per sapere. Ma so gustare l'ignoto, l'avventura, la sorpresa. Quando gli eventi mi sorprendono ed è meraviglia, io mi batto in testa e dico, ma allora? forse è proprio vero... e poi non so finire.
Credo... quella bella sensazione... che è come se la vita ti volesse bene. Il che sarebbe in linea con il fatto che ti ha messo al mondo. Ma sai come vanno le cose? si fa presto a sentirsi scontenti, a pensarsi fregati... ad accumulare rancore, anche, o depressione...
Io non lo so, lo confesso, ma penso che vale la pena di provare a cercare di star bene con noi stessi, insomma, mettersi in pace, accettarsi e godere di ciò di cui si può godere e distogliere lo sguardo da ciò che ci fa male. E quando la vita ti viene incontro e ti sorprende, beh, allora, celebrare, saltare, cantare, far versi e cose del genere. E soprattutto, riprendere in mano i sogni, gonfiare il petto, e darsi da fare…




Commenti

  1. Gli ignoranti vivono meglio però tu non mi sembri affatto

    RispondiElimina
  2. stupende queste foto più rilassante ancora!!!!!!

    RispondiElimina
  3. che bellezza! così spontanea!

    RispondiElimina
  4. molto affascinante la tua ricerca artistica :)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Scorrere leggeri

Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. Sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. Dovevamo avere avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.