Witold Gombrowicz, il grande scrittore polacco, ha avuto un’idea allo
stesso tempo comica e geniale: il peso del nostro io, dice, dipende
dalla quantità di popolazione del pianeta. Man mano che la popolazione
aumenta, l’io diventa sempre più leggero. Una situazione che
comporterebbe crescente incertezza circa la propria identità.
Ma l’io,
il peso, il valore, la consistenza dell’io, sono davvero messi a rischio
dalla crescita della popolazione?
Indubbiamente l’esplosione
demografica ha un peso in economia, in politica, nella gestione della società, sollecitando la creazione di strutture che condizionano la vita
dell’individuo. Ma sono ostile a tutte le teorie che fanno dipendere
chi sei dai condizionamenti di qualsiasi tipo, sociali, educativi,
biologici che siano. Più la nostra vita è giustificata da quello che è
successo ai nostri cromosomi, da quello che i nostri genitori hanno
fatto, dall’ambiente in cui viviamo, più assume i contorni delle storie
di una vittima.
L’avventura grande dell'io è immaginare un’esistenza in
cui quei fattori non possono controllare quello che sono capace di fare.
Leggi molto e sai molte cose... ti invidio.
RispondiEliminabello tutto, anche la foto. L'hai fatta tu?
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