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Le notti bianche

"Perché a volte mi colgono certi momenti di tale angoscia, di tale angoscia che... Perché già in quei momenti comincio a pensare che non sarò mai più capace di vivere una vita reale, perché mi è già sembrato di aver perduto ogni sensibilità, ogni fiuto per ciò che è vero e reale; perché, infine, ho maledetto me stesso; perché, dopo le mie fantastiche notti, mi colgono dei momenti di ritorno alla realtà che sono terribili! Frattanto senti che attorno a te rumoreggia e turbina nel vortice della vita l’umana folla; senti e vedi come vivono gli uomini, come vivono nella realtà, vedi che per loro la vita non è circoscritta, che non si dissolverà come un sogno, come una visione, ma che, in continuo rinnovamento, è sempre giovane, che in essa non esiste un’ora simile all'altra, mentre è così triste e monotona sino alla nausea la timida fantasia, schiava di un’ombra, di un’idea, schiava della prima nuvola che a un tratto offusca il sole e stringe d’angoscia un vero cuore pietroburghese che ha tanto caro il proprio sole, e nell'angoscia quale fantasia vi può essere?"
 

Le notti bianche - Fëdor M. Dostoevskij




 



Commenti

  1. Buon giovedì amica. Bellissime le tue citazioni.

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Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Scorrere leggeri

Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. Sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. Dovevamo avere avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.