l prete si alzò e mi disse, diritto e senza fronzoli:
– Guarda che Dio non parla inglese!
Io non capivo dove volesse andare a parare. E neanche gli altri. E allora lui continuò, con maggiore condiscendenza:
–
Forse qualche volta avete provato risentimento per il silenzio di Dio.
Ma pensateci bene. Il silenzio di Dio è un gran dono. Consente alla
vostra immaginazione la libertà di inventare…
Se
Dio ci telefonasse e ci facesse sapere le sue ingiunzioni, saremmo
prigionieri. Se sapessimo tutto, non saremmo liberi. La nostra libertà
si fonda sull’ignoranza. È proprio perché siamo consapevoli di non
sapere che siamo liberi di immaginare e di tentare. E nella nostra vita
si introduce il romanzo e l’avventura.
Tutto
quello che si dice su Dio è frutto dell’immaginazione. Dio tace. Non
parla alcuna lingua del nostro pianeta. Lascia che siamo noi a dargli
vestiti e intenzioni e parole. E si comporta di conseguenza – senza
smettere di sostenerci e nutrirci.
Voi
avete intuito, fin dagli inizi, che la vostra vita assomiglia al film
che vi girate nella testa. E state cercando in continuazione di sognare
un film bello e pieno di miracoli, perché questo è il modo di convincere
l’universo e la vita a realizzare il vostro romanzo.
Non
state a piangere continuamente la mancanza. È proprio ciò che manca che
vi ha spinto a creare da dentro di voi le forze che si assumono la
responsabilità della qualità della vita. È rispondendo alla mancanza che
avete trovato la forza di sognare.
La mancanza può essere un motore, ma sovremo essere intelligenti noi ad accenderlo, a non farlo girare a vuoto e anon condurlo per strade inutili.
RispondiEliminaP.S. io ci vado in bici alla ricerca della mia libertà, niente motore
😘
Dio parla sempre con la creazione... impariamo ad ascoltare.
RispondiElimina