Lo sguardo si smarrisce nel contemplarne la bellezza.
Una piccola mente, addestrata dai discorsi usuali, suggerisce il pensiero che questa bellezza sia uno spreco. Quali occhi umani ne giustificano l’esistenza? Tutta questa meraviglia anche senza l’attenzione di spettatori.
L’esperienza è toccante.
Mi suggerisce l’idea che il mio punto di vista – letteralmente – non è né l’unico che conta, né il più adeguato.
Ho coltivato il desiderio di assumere un altro punto di vista.
Quello secondo il quale tutto questo spreco è invece abbondanza.
Quello che non si perde alcuna delle innumerevoli meraviglie di bellezza che popolano l’essere indipendentemente dal mio sguardo umano.
Che c’è uno sguardo di fronte al quale nulla va perso.
Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.
Non è spreco. La bellezza per la bellezza, è già una risposta più che soddisfacente
RispondiElimina😉
Alla bellezza non servono parole o cornici.
RispondiEliminaSi vede la tua passione per la natura
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