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Io ero...

Piove là fuori, ma dentro si sta al caldo e viene da giocare. Ricordo con piacere che da bambina i giochi cominciavano spesso con: "Io ero... noi eravamo...". Ancora oggi "io ero..." è per me una tecnica creativa di straordinaria efficacia per inventare itinerari e affrontare le sfide…






Commenti

  1. Tu eri, io ero... ma adesso noi siamo. E continuiamo a essere, senza scordare mai come eravamo.

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  2. Facciamo che noi eravamo
    eravamo magia
    E lo siamo ancora

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  3. Ci vogliono sia il sole sia la pioggia per fare un arcobaleno :) Buona serata

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Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Scorrere leggeri

Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. Sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. Dovevamo avere avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.