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Visualizzazione dei post da novembre, 2022

 La nudité du bleu

Io sono colpita dal fatto che in circolo c’è tanto poco entusiasmo. È deprimente.  Ma altrettanto irritata lo sono dall’entusiasmo effimero. Quello che nel momento sembra un colpo di cielo.  Ma che svanisce alla prima cattiva digestione.

Terra mater

Credo che siamo in tanti ad essere stati richiamati dal tema della Leggenda Personale che Paulo Coelho ha fatto risuonare in ogni angolo del mondo. Perché è esattamente quello che il nostro cuore sogna. Che ognuno di noi, venendo al mondo, ha un suo compito e una sua missione. Che essere al mondo non sia senza significato. Che essere vivi voglia dire essere destinati personalmente a qualcosa. Che la nostra vita individuale sia un’avventura speciale dotata di senso. Nessun sapere scientifico ci darà la certezza su questa faccenda. Però, nessun sapere scientifico ha la forza di escludere che il nostro sogno possa realizzarsi. Che i nostri desideri profondi abbiano una loro verità. E allora, in tanti, incominciamo a interrogarci per capire cosa, dentro di noi, è in grado di segnalare il senso della nostra vita. E lo facciamo uscendo dai ruoli che troviamo già descritti nella società. Cercando di ascoltare i segnali, semmai gli eventi e il nostro cuore siano in grado di darci delle indicaz

Come il capriolo

È bello essere saggi nella sera della vita, ma durante il giorno e al mattino è la stoltezza giovanile che premia.   Che gli occhi siano accesi dalla meraviglia.  E che le mani tentino gesti non ancora fatti.


E ci spero

E la vita è diventata una sorta di tela su cui volevo dipingere ciò che desideravo.
 Ed era questo il mio modo di parlare – col Dio (che non risponde a parole), con me, e con gli altri.   E m’immagino che dipingendo io persuado la vita a diventare come la desidero.
 Apro le porte all’impossibile.
 E ci spero.

Astonishment

C'è aria e respiro tra una cosa e l'altra. Pensieri che sono domande e che sono risposte. Risposte che sono decisioni e scommesse. Non so cosa incontrerò, ne cosa desidero, se non seguire questa direzione di marcia. Pulisco casa e rimetto in ordine le cose, ogni giorno, ogni momento. Cerco di fare come il giardiniere.  Lo sguardo cerca la bellezza, le braccia trafficano instancabili. Finché crollo nel sonno, in un attimo.  

 Los ojos

E guardavo le profondità del cielo.

 Di giorno è una cupola trasparente piena di luce rassicurante, la notte è miliardi di fori luminosi in un’oscurità senza fine di anni luce.
 E, guardando, io mi chiedevo: e noi chi siamo, qui dentro, e per che cosa?

 E andavo persa nell'impaccio viscoso del non aver cose sensate da rispondere a tali interrogazioni. Che quasi mi parevano sensate le parole di Luca: che non serve proprio a nulla darsi tanto da fare. E di Sartre: che l’uomo è un’inutile passione!

 Eppure – dentro - questa voglia irresistibile di fare. Questo desiderio di andare e scoprire e lavorare l’universo e che l’inquietudine che sgorga dalla crepa dolorosa tra il sogno e l’esistente sia lì apposta per metterci in moto, per spingerci a trafficare…

 E, pure, questo desiderio che tutto serva, che tutto abbia un senso, che tutto insegni, che tutto guidi, che tutto conduca a quell’altrove che chiama come fosse casa…
 E tutto questo stupore, di chi è l’ultimo arrivato. E non sol

È come se...

Nelle macchie è come negli eventi: c'è sempre molto altro da scoprire, da far venire alla luce. Cogliendo alcuni indizi e portandoli dove chiedono di andare si può intessere un discorso che ha un significato. Un discorso che narra l'incanto del mondo senza distruggerlo, senza appiattirlo. Fessure attraverso cui lo spirito creatore mette al mondo nuove forme, di continuo.    

Inventa quello che vuoi

Ancora notte sui tetti delle case.
 Non dentro di me. 
Il desiderio si desta prima del sole.
 È un bambino che frigge per andare a giocare.
 Benedico il sonno ma bramo la veglia.  

Jazz

Una volta mi sono resa conto con straordinaria lucidità di quanto mi piaccia l’improvvisazione.
 Sì, d’accordo, l’improvvisazione che funziona presuppone ore e ore di esercitazione. Ma vive anche e soprattutto di un’altra cosa, che è la splendida vitalità del flusso creativo, dell’energia follemente slanciata che ti attraversa in quel momento. 
E più o meno ho pensato: ecco, è così che voglio vivere sempre. Questa è arte. Questa è vita. Di meno è noia.
 Sognavo un vita di tipo improvvisazione jazz. E quando mi sveglio, al mattino, quando salto giù dal letto, beh, in quel momento ciò che bramo di più, è ritrovare quello stesso stato d’animo, quel favoloso atteggiamento interiore.

Follia creativa

L’acqua di cui mi disseto è in fondo al pozzo. Arriverò in fondo con la mia brocca.  E non sarò negligente. Ne attingerò e ne berrò. E lascerò che ognuno ne beva.    

Procedere a fiuto

C’è una figura de I Ching – Il Seguire – che esercita su di me una certa attrazione. Seguire è un po’ l’arte di navigare con la vita, lasciarsi guidare, lasciarsi portare. Ma non in maniera passiva e da vittima. È forse un modo di procedere che, tutto sommato, richiede meno sforzo. Non è una lotta contro qualcosa. È un andare attivamente dietro i segnali che trovi tra le cose, negli eventi, nella vita – per dirla con una parola generica. Apparentemente il “seguire” è una rinuncia. Rinuncia a qualcosa che nella nostra cultura ha un certo apprezzamento: la volontà di imporre al destino le proprie decisioni, i propri progetti, la realizzazione dei propri obiettivi. Ma è un’apparenza. Di fatto è un modo di procedere che sceglie la linea di minore resistenza. Un po’ come fa l’acqua nel seguire la pendenza, colmando ogni avvallamento, e continuando a scorrere verso il mare. Evitando lo scontro, colloca la propria energia nelle circostanze della vita, in uno scenario di alleanza e di sinergia

Gli avverbi

Ho voglia di qualcosa di nuovo. Il bisogno di essere libera dal contorno, libera dalla somiglianza, libera dal riconoscere qualcosa che è già nel nostro immaginario.
 Per dire cosa?
 Non so ancora.
 Per adesso mi vengono in mente gli avverbi. 
Vorrei fotografare gli avverbi.
 Gli avverbi sono quasi tutti parole che fanno riferimento al modo. Il modo in cui si vivono le cose, il modo in cui si fanno le cose, il modo in cui si percepiscono le relazioni tra le cose. Io so come voglio il modo. So quali avverbi prediligo. Ma voglio spaziare. Come in una sorta di intrattenimento, una carrellata di avverbi, tanto per saggiare, come quando si tastano i dolcetti, i gelati, le confetture. Sarà una fotografia nuova?
 È possibile. Oggi sembra vero.
 Perché ci sono giorni esplosivi. E oggi è uno di questi.    

Il grido dell'autunno

 Il tramonto si avvicina e la natura urla il suo desiderio di vita!    

Tranquillità rosa

“Delirious New York” del grande architetto Rem Koolhaas ricostruisce in maniera magistrale la nascita di Manhattan. Magistrale e ammaliante, perché sa far emergere in tutto il suo fascino l’eccitazione di una città “che diventava una fabbrica di esperienze artificiali e dove il reale e il naturale cessavano di esistere”.
 Con Google Earth si possono realizzare delle visite virtuali, scendendo nelle piazze e nelle strade. E l’ho fatto. Su Youtube ci sono moltissimi video che ti portano a girare per la città. Puoi fare un “salto” al Luna Park di Coney Island, percorrere in battello la Baia di New York, visitare Ellis Island e il suo Museo dell’Immigrazione, il porto, il Ponte di Brooklyn, Little Italy e China Town, sostare di notte in Times Square, fermarti a guardare le insegne spettacolari di Broadway, fare un giro in Central Park…
 Non potrei accettare un mondo senza New York.
 Ma non potrei mai accettare neanche un mondo senza la tranquillità rosa che provo allontanandomi nella campa

Alzarsi

Ma dai, non insistiamo sulla fatica di iniziare la giornata. Basta una scossetta interiore per scrollarsi la sonnolenza di dosso. E rotolare nella vita. Come farebbe un ragazzino con ancora il moccolo al naso. Non si deve pensare tutto prima. Si può prender coscienza delle cose, quanto basta, mentre ci si mescola al mondo. Noi siamo immersi in una grande corrente. Noi navighiamo a vista. Ed è piacevolissimo aver a che fare con la gente e trafficare con gli eventi. Mentre teniamo vivo il sogno e seguiamo i segnali del cuore.  

Non sapendo invento

Ho l’intenzione di stare dieci minuti senza pensare, concentrata sul respiro, come consigliano i saggi. Ma una scintilla di luce penetra le palpebre. E allora guardo. Il sole. Mi sembra uno spettacolo irrinunciabile. Perché?   Mi viene in mente che del senso della vita e dell’universo sono ignorante. Sono come ingoiata da questa verità. Che senso ha tutto questo? Perché la vita? E io che ci faccio? Se provo a rispondere a queste domande so che si tratta di storie, di miti. Di invenzioni della mente, assetata di senso. E mi rendo conto che me la racconto ogni giorno. E che la fragilità delle mie congetture è il commovente tentativo di creare uno scenario mentale che mi aiuti a vivere più pienamente, nella misura del possibile.
  E che vivere pienamente vuol dire passione per ciò che faccio, slancio nel seguire il desiderio. Ascoltare la voce del desiderio e discernere là dentro cosa c’è di autentico. E la vita allora mi appare come una grande avventura, una navigazione a vista. E nel pe

Quanto mistero pretendono i nostri cuori?

Una cosa è certa: mantenere la fiducia, riprendere il cammino con quella forza interiore che osa sfidare ogni negativo. Sfidare il negativo – che siano eventi, che siano persone. Iniziare con il rafforzamento della fiducia. La fiducia non è entropia. È creazione, innovazione, iniziativa.

La domanda

La domanda importante diventa: cosa stiamo sognando?  Stiamo sognando qualcosa?  I nostri sogni sono nostri, o sono sogni presi a prestito?  Addirittura, subiti dalla cultura mondana dominante?