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Mediterraneo frinire di cicale

Ero una ragazzina allora, Avevo gambe elastiche e braccia forti. La maggior parte del tempo ero sugli alberi, o nei canneti, in fantasie selvagge e avventure incantate. Nell’aria pregna di natura danzavano gl’insetti e il silenzio del mondo era intriso del frinire di cicale. Danzavo nella vita senza parole e l’occhio scopriva in un battito le pietre di guado del corso d’acqua. Sapevo subito se scappare o affrontare e non mi frenavano i graffi dei rovi o i sassi aguzzi sotto i piedi scalzi. Ora quella ragazzina è ancora qui, ma non più quel corpo. E ne soffro un poco!      
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Ora

Io vivo questi tempi e le loro sfide come il periodo più interessante della storia. D’altra parte è la mia epoca. Voglio dire che non ho mai sentito il bisogno di elogiare il passato rispetto al presente come se si fosse perso qualcosa.  Le sfide sono lì a sollecitare il coraggio e l’industria, l’iniziativa, l’immaginazione, la ricerca. Trent'anni fa, quando si cominciava ad avvertire la velocità del cambiamento, si parlava di resistenza e di shock. Penso invece che cambiare ci piaccia, che lo sognavamo da sempre. Vogliamo rinnovarci, provare cose nuove, evolverci, esplorare cosa riserva ancora la vita. Stiamo lavorando molto per addestrare la mente e la sensibilità al cambiamento. Stiamo superando i nostri limiti. In tutti i settori della vita. La vita mostra il suo affascinante volto di grande navigazione avventurosa.

Ouverture

La vita sorprende davvero.  Te ne rendi conto meglio dopo i suoi regali.  Non farei, comunque, dichiarazioni di massima sulla ontologia dell’universo. Ma sul desiderio di felicità non ci sono dubbi. Esso ci definisce dalla testa ai piedi.  E dunque: ogni uomo e ogni donna hanno il compito di darsi da fare per realizzare i propri sogni anche se le meccaniche celesti non sono chiarissime. E se è possibile – e lo è –, aiutarsi a vicenda dà risultati migliori.    

Sono io?

Una donna. Si muove, è perfino mossa. Portata. Ha appena gli occhi per guardare e intravedere. E sente. E ci sono cose che vibrano e immagini, e film, e desideri. E tutto fluisce come in una corrente in cui non hai tempo abbastanza e risorse per vedere fino in fondo, o anche un po’ più in là.  

Quale noi

Alcune cose, la natura te le dà da sé. Vengono su o fuori come i ravanelli. Ma tante altre, se le vuoi, le devi fare. Il senso è probabilmente qualcosa che non si trova bell’e fatto. Ci devi mettere del tuo.     

Dove camminavo...

La mia giornata è piuttosto piena. Ma ho sempre, alla sera, una sensazione di leggerezza. Insomma, viaggio, cammino, mi muovo, è come una vacanza. Prendo il sole e l’aria aperta. Penso quando cammino. Sono arrivata alla conclusione che camminando si pensa in maniera diversa. In maniera migliore. Si pensa con tutto il corpo. Il pensiero si coniuga al respiro e al metabolismo. Una parte del pensiero è ascolto del corpo. Il corpo è fantastico nel riconoscere i pensieri che nutrono. Il corpo mette in circolo sostanze quando la mente incomincia a volare. Dal pensare nasce tutto, per me. Nasce tutta la mia avventura. 
Quando rientro a casa tutto sembra già pronto, cucinato. E non resta che sfornarlo. Metterlo in chiaro, proporlo, farlo camminare.  Io credo che sto cominciando a vivere, finalmente. E mi rendo conto che esiste un mondo parallelo – rispetto alle strade trafficate, agli stabilimenti e i centri finanziari…
 Un mondo piuttosto popolato. Gente che cerca in primo luogo il senso ...

Incanti

Sogno una vita come il Cirque di Soleil, una fioritura esplosiva creatrice d’incanti. Sono sotto un albero in fiore mentre scrivo. Dalle sue foglie lancia in aria bianchi fiori a grappoli, giocoliere del cosmo. Migliaia di gocce rimbalzano al suolo come una cascata di note sul rigo. Dall’aiuola qui davanti tarassaco, trifoglio, achillea, piantagione e pratoline, sbucando in folla dal suolo, allargano le braccia in una danza. Sul tetto la pioggia massaggia con abilissime dita una tastiera di metallo, suscitando musica per viaggi interminabili. Il cuore nel petto è un tamburo tribale.  

Le donne a maggio

Mi sono messa in gioco ora – diceva – Non è stato un colpo di testa, piuttosto una presa di coscienza di chi sono  e di che rapporto ho con tutto ciò che mi circonda, del reale valore delle cose. Per carità, non sono certo una  “che ha capito tutto”, ma il passo verso la direzione giusta è stato fatto.  

Comincia a vivere davvero

Tutto ciò che è stato prima apparecome una lunga preparazione, un training, un tirocinio che solo ora viene a profitto. Il tempo è nuovo, come alla creazione del mondo. La fiducia e la speranza fanno tutt’uno con l’entusiasmo e la passione. La ragione ha smesso di camminare avanti e indietro nei giardini del dubbio e delle difficoltà. Si è messa un vestito primaverile e scorrazza attorno al desiderio per suggerirgli espedienti. È così che disegno dal mio punto di vista la condizione dove semplicemente essere. È una condizione estremamente creativa e fattiva.      

Storytelling

Volevo scrivere un testo per mio blog, ma non sapevo da che parte cominciare. Ero tutta presa dagli scopi. Il testo avrebbe dovuto avvincere,, trascinare dalla mia parte, indurre interesse per la mia vita e per la mia produzione artistica. Avrebbe dovuto far capire che non producevo soltanto immagini belle, ma avevo un pensiero, collocavo il mio lavoro all’interno di un disegno più generale, che era quello di tener testa al cambiamento, cercare di viverlo al meglio, di farne un’esperienza di apprendimento felice, e cose del genere. Le parole scorrevano rapide ed efficaci, frecce precise nel centro del bersaglio, quando mi occupavo degli obiettivi ma, una volta definito il compito… ecco, a questo punto, il flusso si bloccava e non capivo perché l’oscurità calasse come un pesante sipario sul proscenio. Non veniva fuori niente. C’è un salto mortale tra parlare di scrittura e scrivere davvero, riflettevo. Nel momento, però, in cui rinunciavo a svolgere il compito e mi accontentavo di racco...