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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

Notte civetta

La luna, finalmente,
 e qui sotto, il lampione.
 La luna è una focaccia 
di senape spalmata,
 ti mostra quella faccia
 un po' maleducata.
 Sembra che voglia ridere
 di tutti i tuoi pensieri. 
E se ne sta lì fissa,
 senza domani o ieri. "Che fai tu luna in ciel?",
 domanderà il poeta.
 E lei silente osserva
 restandosene quieta 
e suscita nel cuore
 quella domanda strana
 che urge il senso a tutto,
 da splendida puttana.

Straordinario

Forse l’universo ama giocare. Una persona audace ama mettersi in gioco. Chi dice di non avere sogni li ha solo dimenticati.    

Scorrere leggeri

Noi sentivamo che il centro della faccenda era l’amore. E sapevamo di essere ignoranti – terribilmente ignoranti – in materia. Il nostro sentimento era pieno di nostalgia per ciò che avrebbe potuto essere, di quello che le nostre storie passate sarebbero potute diventare. E sentivamo che questa era ignoranza. Come rimpiangere i libri e i film letti o visti.
 La punta della nostra coscienza ci diceva che l’amore era davanti, e che doveva essere scoperto e inventato.
 Noi sentivamo che non c’erano limiti a questo. Né l’età, né il denaro, né il sapere.   Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’Amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. E, oltre a pulire le nostre cantine, sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. In fondo, pulivamo le nostre cantine, e gettavamo nei cassonetti decenni di passato, solo per essere leggeri come gli opliti. Per avere gambe agili e piedi robusti. E br

Pensare in modo nuovo

Ci sono trappole nel linguaggio. S’impara a riconoscerle un po’ per volta. Betty Edwards – una maestra fantastica nell’arte del disegno – diceva: “Quando ad un bambino dici che quello è un cane, smetterà di guardarlo”. Ormai ha un nome. E col nome un concetto. E le parole si mettono insieme. La logica è il loro campo magnetico d’aggregazione. Ne nasce un quadro di significati. L’occhio si sposta sul quadro e, pigramente, non ritorna a ciò che ha visto e che potrebbe continuare a guardare. Allora nascono le definizioni, e la voglia di vivere si veste di quelle definizioni come di vestiti al pranzo di gala della cultura. E ci sono i maestri di cerimonie. E i galatei. A questo punto hai perso il contatto.

C’è del vento in Anatolia

Il sole sta lavorando per aprirsi un varco tra le nubi. L’aria è fresca e pregna di energie. Potenze non ancora dette abbastanza. Che le parole cercano di plasmare, assetate di luce.

Ispirare prima di…

La meraviglia dell’arte sta tutta nel momento magico detto ispirazione

Si fa presto a dire…

È molto saggio e molto zen impegnarsi nell’apprendimento di quel sapere che serve davvero alla vita, lasciando perdere quello che non serve a niente.  La storia è quella del barcaiolo e del grammatico.  Il grammatico dice al barcaiolo, che di grammatica sapeva niente, che aveva perso per questo metà della vita. Poi sopravviene la tempesta ed è il barcaiolo a domandare: hai imparato a nuotare? Il grammatico purtroppo no… e allora il barcaiolo gli fa notare che sta per perderla tutta la sua vita.
 Ma è anche semplicistico. Si presuppone che si sappia a priori cosa serve alla vita. E da questa partenza la definizione potrebbe essere piuttosto ristretta. Allora?  La mia idea è che è meglio navigare a fiuto. E quando incontri un sapere che non era nelle intenzioni imparare, vedere se riesci a capire a cosa potrebbe servire. Anzi, metterei in conto di andare incontro a saperi che non servono, per scoprire come farli servire.

Madame

Il Mondo Reale dev’essere davvero un luogo terribile. Un luogo dove le idee innovative non funzionerebbero mai. Le tue idee innovative e visionarie. 
 Il Mondo Reale è una scusa per gente imbevuta di pessimismo. Possiamo lasciare nel Mondo Reale coloro che amano viverci. 
 Noi sogniamo.

Fioritura di stagno

Lui sapeva molto di più sulla vita e dintorni.
 Io ascoltavo i suoi discorsi e contavo i miei giorni.
 Un giorno mi disse, con una certa commozione: 
 guarda, a volte mi siedo e penso,
 a volte mi siedo e basta!    

Apprendimento permanente

  Nelle piante io vedo una traccia fisica di un potente slancio verso l'alto. Un allungare le mani della Terra per aggrapparsi al cielo, per sganciarsi da una presa che la trattiene, per sollevarsi alla leggerezza dell'aria e volare.
 O anche, il costruire pazientemente gradini per una scalata, riprendendo pazientemente il lavoro, ogni mattina, ogni stagione....    

Uscire dalla grotta

Ma chi c’è in ogni “io”?  

Siamo tutti parte di un’unica cosa o girovaghiamo a tentoni in una foresta piena d’imprevisti? 

   Perché ci emozioniamo tanto quando incontriamo qualcuno da vicino? E ci sentiamo così intimi? 

   Ho un terrazzo, sul lato ovest del mio appartamento. È al secondo piano. Si vede il cielo. Di solito guardo a est, il sorgere del sole. Ma ora vedo uscire dall’ombra quest’apertura verso ovest. 

   Ovest è l’America. 
Ovest è l’invito a uscire dalla grotta. A guardare più lontano del tuo naso.    

Ad affidarti al fiuto oltre il già noto. A rischiare. Ad annaspare nel buio, ma consapevole dei tuoi talenti e della tua resistenza. 

   Ovest è anche uscire dalle tue categorie. A immaginare che le cose avvengono anche in altri modi. E a provarci. 

   Io adoro i ragazzi che scappano dalle prigioni e tentano la propria avventura.   

Piango per quelli che hanno troppe cose belle da lasciare per cercare di essere vivi ancora a lungo. Ed esplorare il pos

Conversazioni col mistero

La luce della sala si è accesa nel castello
. Forse che il Re non riesce a dormire?
  O è la Regina che si aggira preoccupata tra le sale vuote?
 La Pricipessa, forse, che si appresta alla sua cavalcata notturna, sotto la luce della luna!

Ne me quitte pas

Et voila le tableau d'aujourd'hui.   Dans la chaleur torride, et le ma robe jaune, une route en face de moi, un élan vital...     Ne me quitte pas!  

Si può essere positivi a tutti i costi?

Essere positivi a tutti i costi? Ma come sono aridi questi esseri positivi tutti concentrati sul successo. Non vedono altro attorno alla loro marcia trionfale. Sono capaci d’amare? Di essere amati? Nell’amore c’è sempre malinconia. Per quello che s’intuisce potrebbe avvenire e che irrimediabilmente non avviene. Una sorta di contraddizione della vita. Forse allusione a qualcosa d’altro, senza di cui la vita stessa diventa ad un’unica dimensione: povera.  

L'arte di sognare

Nella luce del mattino, di nuovo, sempre, la superficie delle cose pare avvolgere un mistero, pulsante e caldo,  acquattato dietro là  dove termina lo sguardo. La pelle del mondo è una bellezza mozzafiato, mi accende immantinente per la danza della vita. Il mio gesto è un papavero esplosivo. 

E se lo facessi

C'è una dose massiccia di ambiguità nelle cose e forse è ciò che le rende interessanti.

L’albero disobbediente

Per vocazione o per dispetto,
 era saltato di qua dal muretto.
 “Ho la mia vita, io non m’imbranco!” era il suo motto, scritto sul tronco. 
E sviluppandosi di qua dal muro
 lui ce l’aveva molto più duro.
 “Beh – gli dicevano i suoi fratelli –
 forse di qua noi siam meno belli?”
 “Questo argomento, via!, qui non regge.
 Io sono libero e voi siete gregge!”

La mattina profuma di te

Abbiamo ragione di supporre che, quando cantano, gli uccelli siano felici.

La principessa triste

Io penso, Principessa, che sempre il mondo per noi è stato troppo. Siamo consapevoli dei nostri limiti nel momento in cui avvertiamo questo troppo. Ma il punto è da un'altra parte. Un mondo troppo è un mondo interessante, da esplorare, da meravigliarsene, da giraci dentro, da trafficarci in mezzo... Non è questo il troppo che senti tu. Il tuo troppo è che non vuoi più giocare, non vuoi più essere sorpresa. Vuoi solo aver avuto!