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Visualizzazione dei post da settembre, 2023

Oggi

La volontà impegnata a migliorare le cose ha bisogno di un pensiero che ne sostenga la fiducia e sappi vedere le occasioni.   

È la bellezza che ci salverà?

Lo spero perché è la via che ho scelto. L’ho già scritto: la via del vero e del bene si sono rivelate troppo difficili per me. Forse sono solo figlia della società postindustriale. Forse il pensiero debole mi ha contagiato. (O rivelato). Certo la via della bellezza mi appare più intrigante e attraente. Diciamo più soft, meno aggressiva, meno polemica. Meno conflittuale. 

 Guardandomi attorno, tutto quello che di vitale mi si presenta è illuminato dalla gioia, dall’entusiasmo, dalla creatività. La percezione del bello è per me qualcosa di energico, vibrante, che accende la mente. E il sogno che sogno fa battere il cervello nella scatola cranica. Le idee guizzano come lampi e aprono orizzonti. Arrivano come un panorama imprevisto alla curva del sentiero. 

 Mi sono messa in testa che la gioia creativa si estenderà. Ci sto provando. E so che tanti spiriti affini fanno altrettanto. Il cuore dell’avventura è questo. In fondo è una sfida. 

 Non mi faccio ispirare dai telegiornali per quest

Il prato delle idee

Oggi mi sono preparata da mangiare, con questi pensieri.  Dentro, qualcosa è mutato.
 Ho pensato a quel che resta da realizzare, del mio Sogno.
 Per quel che riguarda l’amore, per quel che riguarda l’arte, per quel che riguarda la traccia che vorrei lasciare…
Ho pensato a tutto quello che pensavo prima.
 E mi son detta: Bene! Mettiamoci al lavoro!    

La ricerca

La notte avvolge nel suo manto le nostre domande.

Il fascino del bosco

Pensavo, nel bosco, mentre adeguavo il ritmo dei passi alle richieste del corpo: se vai lenta non ti perdi metà della vita. E scopri la bellezza delle cose, che anche le cose che popolano la tua giornata hanno un’anima e che la lentezza consente loro di offriti il loro dono compiutamente…  

Quello

“Quello”. Aspetto quello. Cerco quello. Prego per quello. Ricordo quando ho scoperto il potere del pronome dimostrativo. “Quello!” È il primo gesto. La prima mossa. Il primo orientamento del cuore. Anzi, della mente. La mente ancora vuota di parole, di occhiali, di dettagli importanti. Dice: “Quello”. E già la prua della nave punta in una direzione. “Quello” è freschezza, è letizia, è una sorta di innocenza riconquistata, o ricevuta nuovamente in dono. Una seconda innocenza. Quell’innocenza che ti visita da adulto o da vecchio. Ha tutto il sapore della consapevolezza. Ogni suo aspetto diventa piacevolmente esteso e tonificante. “Quello”. “Quello” è dove mi porta il desiderio prima ancora che diventi consapevole a se stesso. Dove sono destinato – si potrebbe dire – non senza cautela.
 Dove le cose e l’universo mi orientano. Veramente quello. “Quello” dice anche: no, no, no…
Tanti no a richiami o visite che non hanno il sapore delle bollicine. Le tipiche bollicine della freschezza. “Quel

Considerando

Ti scrivo solo ora perché gli avvenimenti incalzavano e non ho avuto il tempo…
 Il nostro mondo è diventato sempre più veloce e mutevole, e l'abbiamo voluto noi, perché così è più bello. 
Ci siamo resi conto che ci sono infinite altre possibilità.
 E stiamo addestrando il nostro corpo e la nostra mente a intraprendere una nuova navigazione.      

Ti immagini?

Le immagini vengono prima della parola, vengono anche senza parola, e spesso al posto della parola. C'è qualcosa di magico nel creare immagini.    

La nascita e il destino

Lo so che te lo sei fatto diverse volte questo discorso. Ora te lo riproduco. Ti ci riconoscerai. 
Ti sei detta quanto segue.
 Sono venuta al mondo senza averlo deciso. Non c’ero. Mi ci sono trovata. Un po’ per volta. Perché quando mi sono accorta di esserci c’ero già da tempo. E mi chiedo: che senso ha?
 Quando mi hanno detto che sono nata perché i miei genitori avevano fatto certe cose, beh, sì, qualcosa della mia venuta al mondo l’ho afferrata. Ma dal mio punto di vista, voglio dire dal punto di vista di una storia narrata dalla protagonista, all’inizio, quell’inizio in cui all’improvviso tu ci sei stata – e prima non c’eri – e non te ne sei nemmeno accorta – e che te ne sei accorta più tardi come se la consapevolezza fosse un frutto tardivo dell’essere – beh, voglio dire che all’inizio, se tu volessi raccontare la tua storia, c’è un vuoto, uno strapiombo oscuro che ti tronca il discorso.
Tu sei comparsa – te ne sei accorta dopo che questo era avvenuto – e non sai veramente perché,

Congetture

Il fresco leggero dell'imbrunire, al termine di una giornata particolarmente calda. Il momento in cui i più anziani, un tempo, tiravano fuori dalla memoria storie che incantavano i piccini. Mentre le ragazzine lanciavano occhiate furtive dall'altra parte della strada.      

Richiesta di audacia

 E salire piu su, ogni tanto, a respirare il cielo.  

Musica

A me la musica piace, mi pare che sia dappertutto, la musica, e che qualsiasi movimento del corpo, il respiro, il battito del cuore, le gambe mentre cammino o corro… Sia musica.  Se c’è una cosa che rimpiango, forse l’unica cosa, è di non aver ancora imparato a suonare, comporre, a mettere in moto i suoni in maniera soddisfacente…

Ispirazione verde

Affido i miei umori ai pensieri più belli.    

Interiorità

Le parole dell’interiorità hanno fatto una grande presa. Si sono allargate a macchia d’olio, assorbite dalle anime come l’olio dal panno carta. Le parole dell’interiorità hanno colmato una grande sete. Plurisecolare, credo.
 Ma ora sembra che il discorso si ripeta, che la ruota giri su se stessa.
 C’è un orizzonte in uscita? L’interiorità non è sufficiente a cambiare il mondo.      

Waiting on the world to change

Qualcosa che spunta fuori. Una luce diversa. Una luce e unsoffio di vento. Con la musica di sottofondo e tu che cerchi di immaginare la colonna sonora del film. Mentre la scena scorre. La rive gauche…, che cosa stai vedendo? Parigi. La prima gita scolastica all’estero, ricordi? Era bello esplorare il mondo con la tua classe del liceo. Li ricordi? Perfettamente. Li ricordo quei ragazzi. Enzo ed Elena, allora fidanzatini,  si sono sposati poi. E Luca? Santo cielo! Con la macchina fotografica che faceva scatti a ripetizione. E le storie di Sara, che non arrivava al treno all’ora della partenza, per via di quel fidanzatino che si era trovata strada facendo… 
Non piove più. Ora tornerà il bel tempo e il caldo e le nostre lamentele… Tutto questo e quella luce diversa. Ma ci sei Diego? Mi ascolti?
 Mi hai detto cose ragionevoli, ma la cosa carina è stata che me le dicessi. Hai tentato di provocarmi e di scuotermi un po’. Tu sembri rassicurato da tanto tempo, molto prima che io mi ponessi doma