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Visualizzazione dei post da maggio, 2019

Incredibile

Noi abbiamo la necessità di credere all’incredibile. Solo così possiamo sopportare lo spettacolo di una realtà che non ci convince. Di una realtà che ci aggredisce con i suoi dati di fatto. Per noi la vera realtà non è quella che vediamo tutti i giorni ma quella che intravediamo quando ci affidiamo follemente ai nostri sogni impossibili.

Orizzonte

Guardo l’orizzonte e mi rendo conto della limitatezza di quel che so, di quel che faccio, di quel che sono.   Nello stesso tempo, l’orizzonte mi dà la consapevolezza del desiderio segreto di andare oltre, di allargare la mia conoscenza e la portata delle mie azioni. Il desiderio si precisa.   Essere più consapevole, conoscere oltre, guardare con occhi nuovi, trovare azioni che superino il piccolo orto dove mi trovo.   Esplorare il mondo, crescere ancora e trovare altri modi per contribuire.

Pioggia

Io, con il mio ombrello di primavera, sotto la pioggia. Il rumore delle auto mi culla mentre sto meditando se andare a casa o a fare la spesa. Penso a te e al tuo sguardo innamorato e alla mia voglia di deserti da esplorare.  Senza rimedio.

Un giorno al mercato

La vecchia viaggiava, nonostante le ginocchia torte e i novant’anni sul groppone. Il nipote seguiva a passo leggero, qualche metro addietro, distratto dalle ragazze che popolavano quella primavera. Il mercato brulicava di voci, tra le bancarelle di mutande, il camion del formaggio e l’odore acido delle scarpe esposte al sole. Alpina si diresse alla frutta: tastò le pesche una ad una, e il mercante la guardava di malocchio. La nonna riempì la borsina capiente, anche pere e albicocche, alcune mezze marce. Dal borsello unto, tirò fuori tre monete e le regalò al fruttivendolo. Lui la squadrò e, trattenendosi dal ridere: - Alpina, meno male che ce n’è una sola come lei, sennò potrei chiudere, viene sempre qui a rubare da me...-. Alpina dette la borsa al nipote, lo prese a braccetto e, lemme lemme, come fidanzati, nonna e nipote si diressero verso casa.    

Le notti bianche

"Perché a volte mi colgono certi momenti di tale angoscia, di tale angoscia che... Perché già in quei momenti comincio a pensare che non sarò mai più capace di vivere una vita reale, perché mi è già sembrato di aver perduto ogni sensibilità, ogni fiuto per ciò che è vero e reale; perché, infine, ho maledetto me stesso; perché, dopo le mie fantastiche notti, mi colgono dei momenti di ritorno alla realtà che sono terribili! Frattanto senti che attorno a te rumoreggia e turbina nel vortice della vita l’umana folla; senti e vedi come vivono gli uomini, come vivono nella realtà, vedi che per loro la vita non è circoscritta, che non si dissolverà come un sogno, come una visione, ma che, in continuo rinnovamento, è sempre giovane, che in essa non esiste un’ora simile all'altra, mentre è così triste e monotona sino alla nausea la timida fantasia, schiava di un’ombra, di un’idea, schiava della prima nuvola che a un tratto offusca il sole e stringe d’angoscia un vero cuore pietroburghe

Filare di cipressi

Coi cipressi ci parlava. Anche lei. Si fermava sovente vicino ai cimiteri. E poi i viali, vicino al lago di Garda.  Dal portamento elegante, profumato, speziato. Longevi. Le erano sempre piaciuti, fin da bambina.

Meta-fisica

Talvolta accade - negli ultimi tempi più spesso – che io guardi un ragazzo solo per apprezzarne la bellezza e l’armonia del fisico. Nulla di più, niente secondi e terzi fini. O meglio potrei dire solo tersi fini. E con questo non penso che sia male quando guardo un ragazzo solo immaginando cose sconce. No, non credo sia male. Solo che nel primo caso mi godo come mai il trascendere di ogni traccia di fisicità che in qualche modo inquina e oscura certi punti di vista: senza compiere alcuno sforzo non immagino un dopo, situazioni che non avverranno mai, circostanze improbabili, situazioni che in qualche modo usurpano il momento, il presente, l’attimo in cui sto guardando. In questo caso semplicemente non immagino nulla, guardo e basta, come potrei guardare il mare, il sole, il cielo, una nuvola, un albero o un’opera d’arte. Quindi, ragazzo che sei sulla scalinata con i pantaloni bianchi e il vento che ti spettina i capelli, non fraintendere il mio sguardo, continua a scendere e vai per

Notturno

C'era nella parte vecchia della città un quartiere pieno di luna, magnificamente inquadrato dalla mia finestra. Vi risiedevano artisti venuti da ogni dove, pittori della Provenza, musici irlandesi e scrittori del medio oriente d'ispirazione Sufi. Claudio mi convinse a cercare di mettere un po' d'ordine nella mia vita, regalandomi un paio di risme di carta. Mi disse che viene il momento in cui conviene impegnarsi in qualcosa del genere, non perché qualcuno leggerà il manoscritto ma perché è spaventosamente triste l'idea che milioni di persone vivano tutta una vita, scorrendo rapidamente sopra le cose che li riguardano, senza fissare qualche appunto, qualche considerazione.

Fermarsi

Ho voglia di correre ma mi fermo volentieri ogni tanto. È allora che sento che sono.

Il castello

Nelle nostre storie c'è sempre un castello.  Da conquistare o da cui fuggire.  O un luogo in cui progettare imprese. Il mio castello è per i sogni dei bambini,  per le avventure coraggiose dei piccoli eroi delle fiabe,  passaggio segreto per le scorribande della fantasia.

Un viaggio di tanto tempo fa

Fu a Zurigo, lo ricordo. E tu venivi da Marsiglia. Avevi tanto dentro. E io... Io non finivo di spalancare gli occhi. Non finivo…

Artista di strada

Aveva una grande energia addosso e adorava la musica. Voleva che la gente ne potesse godere non solo nei concerti o nelle sale di audizione. Voleva che la musica circolasse per la città mentre le persone si recavano al lavoro, mentre andavano a passeggio o a fare la spesa. Sapeva che la musica fa bene, che smorza l’aggressività, commuove il cuore, aiuta a ritrovare la propria umanità. 

Scontro

Tu mi odi, l’ho capito. Forse ho approfittato di te, l’ho capito.  Ognuno di noi ha un peggio di sè intrinseco specifico che si nasconde da qualche parte e in certe situazioni esce fuori e non sempre è opportuno, quando esce, ma quando esce, esce e basta. Io con te sono uscita con il peggio di me, senza dubbio. E certe sensazioni rimangono. Tutto rimane in fondo. Almeno fino a quando esistiamo. La cosa buffa è che quando stiamo insieme senza consapevolezza riusciamo a parlare, a scucirci e a dirci cose e parole. Almeno questa è la mia opinione, con tutti i suoi limiti. La memoria ci salva e ci condanna insieme. Senza scampo.    

Libri

I libri sono uno splendido sostituto delle conversazioni, bisogna ammetterlo. Forse non vorremmo frequentare troppo a lungo i loro autori, perché li troviamo impegnativi.   Ma il libro ce li offre senza costringerci alla loro presenza.   Quelle persone che genericamente sono definite ”introverse” preferiscono mille volte restare a casa a leggere un buon libro che partecipare a una festa Generalmente, nella scuola, in azienda e in società, gli estroversi hanno una quotazione migliore, ma io scommetto che la vita degli introversi è più ricca a livello interiore (ma in fondo dico questo perché io sono una solitaria).

Amore pensato

Lui giocava così bene a pallone. Lei lo guardava seduta sul muretto. Sapeva di averlo già perso prima ancora di averlo avuto. Ma era anche quello un modo d'amare. Cogliere quell'emozione e portarsela dietro per sempre. Senza che succedesse altro.

Oggi

Oggi c’è il sole - oggi. Rondini diverse (oggi) ha il mondo. Gli affittacamere hanno spalancato le persiane e i rami degli alberi han già finito di stiracchiarsi: come i bambini, fan cucù nelle finestre e corrono attorno ai cerchi mossi dal cielo. L’ufficiale di gendarmeria guarda fisso nell’opaco sporco della parete di stanza e non vede. Ciechi sono gli occhi, oggi, e il settimanale tace addormito nell’anticamera dell’otorino, perché nessuno ha la tosse, oggi, e il cinquantino che qualcuno sta mettendo in moto, ora (laggiù lontano), anche il postino lo sa: ci sta a cavallo mica un quindicenne, noooooooooooooo!!! È la nonnina del nipotino, la vecchia imberbe e citrulla, che ruba sempre alla COOP e - oggi - ha rubato il motorino. E va sull’argine e forse in riva e, prima di sera, scalerà le colline lassù, che oggi non bisogna vedere perché ci sono e sono e domani ci saranno e saranno ancora. 8

Papaveri

Se sento musica anch'io ho voglia di suonare,  se vedo papaveri anch'io ho voglia di fiorire.

Il mio senso

Io: cosa pensi della mia vita? Alberto: che la prendi troppo sul serio In effetti mi prendo troppo sul serio, come fosse una esigenza.  Adesso, una delle poche certezze che ho è che non ho davvero nessuna esigenza, non ho la pretesa o la presunzione di esigere nulla da me stessa. Devo prendere coscienza di non avere nessuna esigenza, non esigere nulla né da me, né dagli altri e vivere così, distillando ogni giorno nella sua essenza, felice di essermi liberata da tutto, con fatica e dolore.  Questo era il mio percorso, evidentemente, la mia liberazione, il mio senso.

Sole

Oggi ho amato il sole. Di persona.

Ultime riflessioni sulla coppia

La vita non è costituita dalla coppia. La coppia non è il perno della vita, il fulcro di tutto. La vita in fondo la viviamo da soli, la coppia è un complemento. Quindi la coppia fallita secondo me non esiste. Esistono desideri falliti, vite singole fallite. Non per questo bisogna scoraggiarsi e non credere nella coppia, forse anche una parte di me ci crede ancora. Altrimenti tutto sarebbe perduto. Ma più che nella coppia bisogna credere nella vita oltre la coppia (che comprende pure la vita di coppia), che è molto più complessa della coppia in senso stretto. La vita è necessariamente incasinata, un equilibrio giornaliero tra emozioni, sensazioni, voglia di cambiare, evolversi, fuggire, rimanere. La vita sta nella lotta, in questa eterna lotta che facciamo. Avere amanti, altre storie, tornare ad amare, essere fedeli, infedeli, abbandonarsi fa parte di tutto ciò, della vita, intendo, e una coppia non credo che possa contenere tutto. È difficile capire se una coppia è felic