Sono innamorata della parola. La parola sa dire i pensieri e le emozioni con una lucidità che soddisfa la mia mente.
Ma la parola che amo di più è quella che è capace di evocare il pensiero nel momento stesso in cui le dita si muovono sulla tastiera.
C’è questa sorta di comunanza tra la mia fotografia e il mio modo di scrivere: l’immediatezza. Le cose nascono nel momento stesso in cui le mani si muovono.
È una magia a cui è affidata la mia vitalità.
Credo che sia una cosa imparentata con il jazz. Anche se non so dire perché.
Sento che fotografia e parola non sono due binari paralleli. C’è un legame segreto tra loro. Che però non è visibile.
Sono impegnata a tenere insieme questi due dimensioni espressive, ma senza subordinare l’una all’altra.