Una delle situazioni che più attirano la mia curiosità e stimolano le mie emozioni è costituita dai boschi. I boschetti di piccole dimensioni, che tu puoi trovare percorrendo la campagna e che rompono la monotonia dei seminativi oppure i boschi più estesi che trovi sulle pendici dei monti, come le faggete, o i boschi di larici, i boschi di frassini e querce, di castagni e di betulle, distribuiti in abbondanza sulle pendici delle montagne qui attorno... I nostri boschi, a meno che tu non ti ci inoltri di notte, non sono inquietanti. Non danno le suggestioni perturbanti delle grandi foreste, anche se le richiamano nella mente. Sono boschi da favole. E sono boschi da meditazione, da ricreazione delle energie. Camminando tranquillamente per i sentieri o le stradine ti puoi soffermare sugli alberi individui. Spesso alcuni ostentano forme curiose, contorte o aggrovigliate, radici affioranti dalle protuberanze scolpite da una fantasia sfrenata. Vi ritrovi spesso figure di animali, o anatomie ...
Sono una che ama la scrittura. Mi definisco con le parole. Adoro le parole. Mi piace la parola e il disegno.
Amo la parola e l’immagine fatta a mano, il disegno, la pittura. Amo anche la fotografia, l’inquadratura, quel piccolo tocco che fa di uno scatto un tuo gesto, una tua parola.
Quando abbiamo imparato le parole, alla scuola elementare, gli abbecedari associavano l’immagine alle parole. All’inizio immagine e parola andavano assieme. Questo ci permetteva di vedere le parole.
Io trovo bellissimo quando la scrittura consente di vedere ciò di cui si parla.
In tanti testi che mi capitano tra le mano non mi riesce facile “vedere”.
Sento che recuperare questa simbiosi tra immagine e parola è un atto di salute mentale.
Non che la parola debba essere la didascalia dell’immagine o l’immagine l’illustrazione del testo scritto. Si può fare. Ma quello che mi attira è un’altra cosa: è mettere in moto contemporaneamente parola e visione. Osservare, vedere, rendere visibile.
Nei testi molto ...