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Espressione

Io sono ossessionata dall’espressione. Io vedo il mondo sotto forma di espressione. L’espressione è qualcosa che ha una sua storia segreta e profonda che merita cura e attenzione, è un’avventura che ci conquistiamo gradualmente, lavorando su di noi, lottando anche, e indovinando intelligentemente le forze su cui contare.  
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Qualcosa di forte, qui vicino

I periodi di transizione sono aumentati nella nostra vita. Nel lavoro sembra più evidente. Ma anche nella vita privata. Dove ci sono i divorzi, i nuovi matrimoni, ma anchei passaggi a diversi approcci alla vita, una sorta di cambio di filosofie esistenziali. Sai? Quando ti ribadisci in testa nuovi principi, che apparentemente sono il contrario di quel che ti sei detto fino a qualche tempo fa. Il punto è che i periodi di transizione – sempre più numerosi e lunghi – sono periodi per cui non siamo tanto attrezzati a viverli. Noi, per lo più, pensiamo alle crisi come a periodi dolorosi e brevi. Devono essere brevi! Se ne esce con una decisione, un atto di volontà, una reazione energica. C’è una sorta di etica che dice, nella crisi: reagisci, volontà, decidi e parti di nuovo! Ma c’è un’altra etica, forse più profonda, che afferma: aspetta, ascolta, non avere fretta, decidi solo quando senti che la cosa è maturata dentro. Questo – la crisi – è il momento dell’ascolto, per u...

Tra l’incudine e il martello…

Voglio stare tra l’incudine e il martello. Voglio stare nella terra di nessuno, ancora per un po’. Voglio spingere il corpo a occuparsi di ciò che non esiste ancora, invece di lasciarlo risucchiare in ciò che è esistito un tempo – e questo, senza cancellare dalla vista tutti quei ricordi che salgono a galla man mano che percorro questi luoghi. Tra l’incudine e il martello…    

Effimero e durevole

Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui. 

 E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.  

E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno.  E che il di più non è spreco ma abbondanza.       

Stato di grazia

Direi che è come quando diventi bello. Qualcosa di magico succede. Prima eri come un sacco tenuto su a forza, oppure accasciato in un angolo. Ora, apparentemente c’è tutta la roba di prima, ma è comparsa una luce. I Greci classici dicevano: in tutto il suo splendore!  E tutto è snello, elastico, rilucente. È il flusso.
Io la chiamo anche ispirazione.
È lo stato di grazia in cui avviene l’ispirazione.   


Lo stagno

Ai piedi della malga, corteggiato 
 dall’aprico verde incanto del foraggio, 
 uno stagno oscuro, fresco e riposato
 si stende silenzioso al tuo passaggio. Un filare di aceri montani, 
 affiancati al muretto fatto a secco, 
 levate dritte al cielo le lor mani, 
 attendono il passar dello stambecco. La mandria è già lontana sopra il monte, 
 e c’è silenzio intorno, e sembra strano. 
 Tu passi lento e asciughi la tua fronte 
 e l’acqua cerca il palmo della mano        

Una forza dentro

Ognuno ha il suo talento. Soprattutto, ognuno ha il suo richiamo. Ed è la cura che mettiamo nella ricerca di ciò che siamo, e del modo di coltivarlo e farlo crescere e fruttificare, che sostanzia la nostra storia. Quello, io penso, è il filo rosso che consente la narrazione di noi stessi.     

Il castello e la luna

 La luna su una nuvola sostava 
 guardando il mondo nella sua bellezza 
e “Non è poi difficile - pensava –  
se tu lo guardi da una certa altezza. In fondo è sol così che puoi vedere  
il tutto e il suo disegno nel complesso,  
se stai col naso addosso a un pezzettino 
 ti sfugge il quadro e tu ti senti fesso”.    

Il proprio io

Con tutto il “casino” che lo caratterizza, il nostro tempo lo trovo davvero stimolante per le sfide che pone. Il cambiamento che scuote ogni cosa, dentro la psiche delle persone e fuori: nel modo di lavorare, nel mercato, nella vita sociale… ci sta richiamando a compiti importanti e sensati: ci sta forzando a diventare più giovani, quale che sia la nostra età anagrafica. Mi fa pensare a quelle pedane vibranti che smaltiscono il grasso del nostro corpo e ci riportano in forma… Innanzitutto ci spinge a pensare i nostri compiti con categorie nuove, con un pensiero fresco e fiducioso. Credo che ci stia scuotendo da una certa sonnolenza culturale e ci inviti a un impegno generoso e audace per ridefinire pressoché ogni cosa che fa parte della nostra vita. Credo che sia questa sfida globale che spiega l’importanza che oggi ha assunto, nella formazione, lo sviluppo dell’individuo, la consapevolezza dei propri talenti e dei propri limiti, e ritengo anche che quella che comunemente viene definit...

Gioia a nudo

E tutto ti commuove. E senti la gioia, la meraviglia e anche una struggente melanconia.
È quello il momento in cui sai di non sapere niente. Ma la forza della vita è una corrente irresistibile. E tu, io, ci sentiamo come abbandonati, portati. E ci lasciamo portare dove sia. 
Che già tutto questo è stato bello. Che tutto questo è bello.