Passa ai contenuti principali

Post

l bosco incantato

Una delle situazioni che più attirano la mia curiosità e stimolano le mie emozioni è costituita dai boschi. I boschetti di piccole dimensioni, che tu puoi trovare percorrendo la campagna e che rompono la monotonia dei seminativi oppure i boschi più estesi che trovi sulle pendici dei monti, come le faggete, o i boschi di larici, i boschi di frassini e querce, di castagni e di betulle, distribuiti in abbondanza sulle pendici delle montagne qui attorno... I nostri boschi, a meno che tu non ti ci inoltri di notte, non sono inquietanti. Non danno le suggestioni perturbanti delle grandi foreste, anche se le richiamano nella mente. Sono boschi da favole. E sono boschi da meditazione, da ricreazione delle energie. Camminando tranquillamente per i sentieri o le stradine ti puoi soffermare sugli alberi individui. Spesso alcuni ostentano forme curiose, contorte o aggrovigliate, radici affioranti dalle protuberanze scolpite da una fantasia sfrenata. Vi ritrovi spesso figure di animali, o anatomie ...
Post recenti

Le parole

Sono una che ama la scrittura. Mi definisco con le parole. Adoro le parole. Mi piace la parola e il disegno.
 Amo la parola e l’immagine fatta a mano, il disegno, la pittura. Amo anche la fotografia, l’inquadratura, quel piccolo tocco che fa di uno scatto un tuo gesto, una tua parola.
 Quando abbiamo imparato le parole, alla scuola elementare, gli abbecedari associavano l’immagine alle parole. All’inizio immagine e parola andavano assieme. Questo ci permetteva di vedere le parole.
 Io trovo bellissimo quando la scrittura consente di vedere ciò di cui si parla.
 In tanti testi che mi capitano tra le mano non mi riesce facile “vedere”.
Sento che recuperare questa simbiosi tra immagine e parola è un atto di salute mentale.
 Non che la parola debba essere la didascalia dell’immagine o l’immagine l’illustrazione del testo scritto. Si può fare. Ma quello che mi attira è un’altra cosa: è mettere in moto contemporaneamente parola e visione. Osservare, vedere, rendere visibile.
Nei testi molto ...

Voglia di cambiare

Oggi pensavo che noi umani siamo animali veramente interessanti. Possiamo essere completamente assorbiti dai litigi condominiali, dai risentimenti del partner, dall’irritazione per le tattiche dilatorie di un cliente che non paga… Possiamo impuntarci su un frammento dell’esperienza e farne un pianeta immenso e soffocante. Oppure, possiamo allontanaci, zoomare all’indietro, creare distanza e osservare noi stessi, nel contesto – come da un punto lontano a piacere nel cielo.      

Memento Mori

Chissà se la memoria ha un colore. La mia non più: non ha contorni, non ha pieni, non ha vuoti, non ha un sotto, né un sopra. Ricordi liquidi, senza alcuna forma: pioggia fredda, nebulosa e sottile che silenziosa si perde in mille rivoli e penetra nel terreno, negli interstizi più infinitesimali fino a perdersi senza lasciare traccia. C’è solo un pallido sole e non basta a farla evaporare. E il tempo non è ciclico, né lineare ma ormai definitivamente frammentato: il cerchio e la linea sono esplosi in una moltitudine di punti indipendenti, dispersi, distinti e distanti, senza dimensione. Punti inerti, senza legante, senza cemento, senza alcuna congiunzione reciproca. Ed io vago persa nell’universo di puntuali possibilità.  C’è fretta, c’è fretta, tutto deve cambiare adesso, basta aspettare, è tempo di spostarsi, di cambiare posizione, insistere è deleterio, abbandoniamoci a nuove e meravigliose opportunità, l’eternità sgomenta… E sento il terreno sotto i miei piedi che lentamente di...

Sotto la superficie

Non mi sembra di essere mai sola. E le mie piccole e poche cose, trovano posto in un cantiere di proporzioni gigantesche che sta trafficando e pensando e studiando e inventando per muoversi in una direzione comune di cui i nostri desideri sono come una sorta di segnale…  

Saltare, credendoci

Io so che i ragazzi che chi sente il richiamo dell’arte afferra al volo che il dilemma sta nel buttarsi per essere quello che si è, oppure seguire con eccesso di prudenza qualche strada già tracciata… Che meraviglia quando incontri qualcuno che ha conquistato il coraggio di buttarsi e ha inventato il suo modo di tenere il fuoco acceso – sempre!

Ci ho pensato

Durante una malattia grave ci si rende conto che il tempo è prezioso e conviene utilizzarlo bene secondo un criterio personale. E che vale la pena di sviluppare questa benedetta dote che potenzialmente tutti abbiamo, di capire ciò che ci fa bene e ciò che ci fa male.

Dove semplicemente essere

Vivere significa proprio quello che sogni. Quello che sogni è anche di più di quello che c’è. Anzi, potrei osare di sostenere perfino che quello che c’è c’è per poter desiderare quello che sogni. Per potergli aprire una strada.  

Stato di grazia

Che impressione, nel silenzio della passeggiata, queste pellicce di muschio sopra tronchi e rocce! Il senso di lussureggiante immaginazione con cui la vita si inventa, anche in minime porzioni di sé, come in questo pezzo di muschio. L’abbondanza strabordante con cui la vita si dà forma. Come se non ci fosse problema d’economia. Come se la vita potesse non badare a spese. Riempiendo ogni interstizio dello spazio con creazioni rigogliose. Assolutamente autosufficienti, fini a se stesse.

È sera

È avvenuto all’improvviso ed è durato poco. Ma ho preso appunti, rapidamente. Il fascino delle nubi e il vento che le scagliava sulle colline e la vegetazione. Ora tutto è passato ed è sera.