“Il grido dell’autunno” mi fa venire in mente la canzone di Renato Zero “Vecchio!”. Il grido di chi ha già addosso i segni del tramonto ma dentro ancora una gran voglia di vita.
Ma non ho voluto nostalgia per me. Né protesta! Solo cantare ciò che ripeto da sempre. Che la vita appare come un aperitivo. Mette appetito. E i colori della chioma degli alberi in autunno vogliono essere un inno struggente alla bellezza del mondo.
All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.
a dimagrire di vita ci penseremo quando toccherà, quindi per cui: buona scorpacciata!!!
RispondiEliminaP.S. adoro l'autunno
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