Non uvoglio n Dio che parla la lingua nazionale e che emana un ordine sovrano.
Ma l’oggetto oscuro del desiderio.
L’obiettivo di una sete che ti abita, anzi: che ti costituisce. Che tu sei. E che cerchi a tentoni, divenendo consapevole della tua ignoranza proprio lungo l’itinerario glorioso dei tuoi fallimenti.
All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.
Bellissimo chiaroscuro.
RispondiEliminaBello quando provi, quando osi.
Bello